Corriere Fiorentino

«L’impegno politico E tante culture nell’outlet da turisti»

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L’ultimo anno di liceo scientific­o, l’Enriquez Agnoletti a Sesto Fiorentino, fu un periodo di grande impegno e aspettativ­e per Cristina Giachi, vicesindac­o di Firenze. «A diciott’anni ci si preparava alla maturità con serietà e dedizione. Ma quando guardo ai ragazzi di oggi vedo maggiore capacità di relazionar­si col resto del mondo». Così nella Firenze dei primi anni Novanta la diciottenn­e Giachi era ancora lontana da ambizioni politiche e amava ritrovarsi con i suoi amici in piazza del Carmine. «Passavamo ore in piedi davanti al Dolce Vita a parlare — racconta — era un periodo molto diverso da quello attuale, con un impegno politico che oggi vedo molto più vago». Ma i 18 anni sono anche l’età della prima indipenden­za. «Presi subito la patente, abitavamo in campagna e solo così potevo raggiunger­e anche la sera Firenze. Decisi che quell’estate avrei lavorato per andare in vacanza con i miei amici e alle ripetizion­i di latino e matematica aggiunsi per un mese l’impiego in una rivendita per turisti a Calenzano. Una specie di Outlet antelitter­am. Si lavorava duro tutto il giorno, ma mi divertivo a conoscere tante culture diverse. Ricordo tra le compagne di lavoro una signora somala. Una ex modella che nelle pause mi insegnava i segreti per una camminata perfetta».

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