«I primi cortei, le telefonate a gettoni, i film all’Universale»
Diciotto anni è l’età dei debutti. Così Irene Grandi ricorda quell’anno in cui desideri e passioni iniziavano a prendere forma. «Frequentavo l’ultimo anno al liceo scientifico Morgagni, vicino a piazza Santissima Annunziata, uno dei luoghi dove mi piaceva ritrovarmi con i miei amici. Ma fu anche l’anno in cui per la prima volta i miei mi mandarono, da sola, in vacanza con le mie storiche 4 amiche in Maremma». Era l’età in cui si poteva cominciare a uscire anche la sera «sempre rispettando gli orari dati dalla casa». «Quando potevo andavo al Bebop, una palestra e un luogo d’incontro. Al cinema Universale mi divertivo oltre che a vedere film culto come The Blues Brothers, a osservare i coetanei e tutto l’universo un po’ speciale di chi lo frequentava». Ma dei suoi 18 anni Irene ricorda anche le telefonate alle amiche e ai fidanzatini del mare fatte dal telefono a gettoni perché «il numero di casa era tenuto sotto controllo e se si superavano i 10 scatti cadeva la linea», le agognate feste dei «diciottesimi», «momenti di svago carini, feste attese dove si ballava e ci si divertiva» e le manifestazioni scolastiche. «Quello dei miei 18 anni, fu un anno molto attivo sul piano politico. Che il motivo fosse legato a una richiesta da fare al nostro liceo o ad un grande tema di attualità si andava in San Marco e si procedeva uniti. Quella non era considerata “forca” e anche i miei genitori mi supportavano perché era motivo di crescita e condivisione».