L’appello ai diciottenni «Idee e progetti per Firenze»
Trecento giovani in Palazzo Vecchio con la Costituzione in mano. Il saluto del sindaco
Nel Salone dei Cinquecento si sono presentati in trecento. Insieme a babbo, mamma e anche a qualche nonna. Hanno ritirato la scheda elettorale, i biglietti omaggio per una partita della Fiorentina e per un concerto di Musart in piazza Santissima Annunziata, e infine la loro copia della Costituzione e del Corriere Fiorentino, media partner dell’evento. Ieri in Palazzo Vecchio è andato in scena «18esimo a Palazzo», l’iniziativa dedicata ai neo maggiorenni fiorentini ideata dal sindaco Dario Nardella due anni fa e che ogni sei mesi richiama in Comune centinaia di giovani. I diciottenni, ieri, sono stati salutati nel Salone dei Cinquecento dallo squillo delle chiarine e dall’inno di Mameli, accolti da Nardella in camicia bianca, pantalone scuro, mocassino e fascia tricolore. Un dress code giovane, scelto ad hoc per un’occasione ufficiale ma informale. Per lui, sia all’inizio che al termine della cerimonia, tante foto, strette di mano e abbracci. E anche tanta emozione. «Compiere 18 anni — ha detto il primo cittadino ai neo maggiorenni e alle loro famiglie — significa diventare protagonisti, votare prendere la patente, avere voglia di realizzare i propri desideri di studio e lavoro. Mettete la vostra energia in comune e non smettete mai di avere curiosità di conoscere il mondo e di fare esperienze nuove. Davanti a voi c’è la sfida per crescere e per diventare non solo adulti ma anche ottimi cittadini. Non lasciate che altri vi dicano come è fatto il mondo, scopritelo da soli con i vostri occhi, la vostra testa e il vostro cuore. Non prendete tutto come oro colato. Da sindaco vi dico grazie e vi dico: se davvero volete crescere date una mano a Firenze con progetti e idee».
Poi è toccato all’assessore alle politiche giovanili Andrea Vannucci (appena tornato dal Sud Africa per i cento anni dalla nascita di Nelson Mandela) salutare la platea: «Questa città — ha affermato — vi offre alcune chiavi e porte da aprire, per esempio con il Portale Giovani o con l’ufficio Europe Direct alle Murate. Nel centenario di Mandela rivolgo a voi le parole dell’ex presidente americano Barack Obama: “Continuate a credere, crescere, costruire”. Un triplo augurio che il Comune di Firenze fa proprio». Alla cerimonia il direttore del Corriere Fiorentino Paolo Ermini, che ha esortato i ragazzi a leggere perché «anche i giornali concorrono a formare il cittadino. Sfogliateli e qualche volta fate sentire la vostra voce. Solo così acquisterete consapevolezza dei vostri diritti e doveri».
Nell’occasione il sindaco ha conferito la cittadinanza italiana, su decreto della Prefettura, a Stela e Eldvi Lucaj, che hanno giurato sulla Costituzione. «Oggi (ieri, ndr) si realizza un sogno lungo tredici anni — hanno detto i fratelli di origine albanese — Essere qui, ricevere la cittadinanza, far parte di una grande comunità come quella fiorentina riempie di orgoglio». Durante la cerimonia sono stati letti dai ragazzi i primi tre articoli della Carta: al termine di «18esimo a Palazzo», i giovani, in fila indiana, si sono avviati verso la lunga e ripida scalinata che porta alla Torre di Arnolfo, dove la maggior parte di loro non era mai stato. «È il modo migliore per rifesteggiare il compleanno: vedere Firenze dall’alto e scattarsi un selfie per far morire d’invidia i nostri amici».
Nardella
Avere 18 anni significa prendere la patente, votare, aver voglia di realizzare i propri desideri. Mettete in comune la vostra energia