Premio Viareggio, festa di tutti con vista mare
Il 26 agosto la cerimonia in piazza Mazzini, da oggi via agli incontri coi finalisti
Nato nel 1929, il Premio Viareggio Rèpaci è un vecchietto vispo e arzillo che può tirar fuori dagli archivi della memoria fior di protagonisti delle patrie lettere, o sconosciuti diventati illustri, tutti consacrati dal toscanissimo alloro. Vien anche da pensare che gli abbiano fatto bene alla salute novant’anni di polemiche, di accuse e contro-accuse, di pettegolezzi e di quattrini che ora spuntano ora spariscono, di giurati che se le dicono di santa ragione, di premiati che forse che sì, forse che no, e di non laureati che hanno giurato odio eterno non solo al Premio, ma anche alla città. Insomma, un tumulto di umori e malumori, a vario titolo fecondi perché significano vita e vitalità, anche nelle arrabbiature e nei risentimenti.
Comunque, il Viareggio Rèpaci ci ridacchia su: i premi letterari da sempre sovraccarichi di problemi e di veleni sono tanti, per non dir tutti, e qui, bene o male, siamo arrivati quasi al secolo in ottima forma e con sul capo l’aureola di un nome che ancora conta. «Il premio nasce sulla spiaggia, in estate, quando la città vive la sua stagione più bella — dice il sindaco Giorgio Del Ghingaro — Anno dopo anno, ha scoperto e messo in luce narratori che hanno fatto la letteratura del ‘900 italiano. Tuttavia non può vivere nella gloria del proprio trascorso. Così come non deve impaludarsi nei salotti degli intellettuali paghi di parlare a sé stessi e a nessun altro: la cultura, per essere tale, deve essere rappresentativa della società che la genera». E poi la cultura è una festa a cui tutti sono invitati. Insomma, il premio deve uscire sempre più dal clima di autoreferenzialità preziosa/ pretenziosa tipico dell’appuntamento cultural-mondano, per aprirsi al vasto pubblico dei lettori, per farsi sanamente «nazionalpopolare». Infatti, la finale del 26 agosto prevede una manifestazione all’aperto: palco vista mare sul Belvedere delle Maschere in piazza Mazzini, con i vincitori che si godono gli spettatori plaudenti, chiacchiericci e commenti compresi. Nel frattempo, ecco una bella iniziativa per far conoscere alcuni finalisti: all’insegna dell’«Aspettando il Viareggio Rèpaci», tre serate, oggi, il 26 e il 3 agosto al Caffè Galliano in Passeggiata. Per la precisione: stasera (ore 21) appuntamento con la narrativa (Giuseppe Lupo, Gli anni del nostro incanto, Marsilio). Il 26 si fa il pieno con narrativa (Luigi Guarnieri, Forsennatamente Mr. Foscolo, La Nave di Teseo), poesia (Guido Mazzoni, La pura superficie, Donzelli) e saggistica (Vittorio Linciardi, Mindscapes. Psiche nel paesaggio, Raffaello Cortina); il 3 agosto di nuovo narrativa (Fabio Genovesi, Il mare dove non si tocca, Mondadori) e saggistica di rango (Luigi Sampietro, La passione per la letteratura, Aragno).