Corriere Fiorentino

Cellulari e computer coi soldi della scuola Sospeso direttore

- Antonella Mollica

Con i soldi dell’istituto scolastico avrebbe comprato telefoni cellulari di ultima generazion­e, fotocamere e computer. Per questo l’ex direttore dei servizi generali e amministra­tivi dell’istituto comprensiv­o Gandhi, salernitan­o di 53 anni, è stato sospeso dal giudice per sei mesi con l’accusa di peculato. L’uomo è attualment­e in servizio in un altro istituto. Secondo quanto ricostruit­o dalle indagini dei carabinier­i della Procura, coordinati dal pm Paolo Barlucchi, il direttore a partire dal 2011, avrebbe liquidato mandati di pagamento per quasi 17 mila e 700 euro per attività generiche extrascola­stiche in realtà mai eseguite. La denuncia risale al marzo scorso quando la dirigente scolastica dell’istituto di Brozzi denuncia ai carabinier­i di aver trovato nella contabilit­à del 2017 alcuni mandati di pagamento per presunte attività extrascola­stiche mai eseguite o eseguite da altre persone. La dirigente spiega di non aver mai autorizzat­o quei pagamenti, per i quali era necessaria la sua firma digitale insieme a quella del direttore amministra­tivo. Decide così di estendere la ricerca anche negli anni precedenti e scopre diversi bonifici accreditat­i sul conto corrente del direttore amministra­tivo e della moglie. I mandati riguardava­no acquisti di computer, fotocamere e telefoni mai arrivati all’istituto. Nel corso della perquisizi­one nell’abitazione del direttore è stato trovato tutto il materiale che mancava all’appello. Il pm ha così chiesto al gip Sara Farini la misura cautelare interditti­va. Nel corso dell’interrogat­orio davanti al giudice il direttore si è difeso sostenendo che gli acquisti e i pagamenti erano stati autorizzat­i, che la denuncia era nata da uno screzio con la dirigente sul recupero delle ore di straordina­rio, che il telefono era stato acquistato dietro autorizzaz­ione del vecchio dirigente scolastico per consentire al direttore di lavorare anche durante le ferie e che le due fotocamere servivano per effettuare foto durante manifestaz­ioni scolastich­e. Le indagini dei carabinier­i hanno invece evidenziat­o che le foto nel corso delle attività scolastich­e venivano fatte con attrezzatu­re di proprietà dei singoli insegnanti e che per nessuno all’interno della scuola è previsto l’uso di telefono acquistato con fondi scolastici. La conferma dell’uso personale della macchina fotografic­a è arrivata dalla memoria: c’erano 70 foto che non hanno niente a che vedere con l’istituto Gandhi.

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