Corriere Fiorentino

L’imam: «Nella moschea di Sesto uomini e donne pregherann­o insieme»

Izzeddin: accade alla Mecca, perché non qui? Ma ci sarà anche una sala solo per le donne

- Jacopo Storni

«In moschea uomini e donne possono pregare insieme». Suonano quasi come una svolta le parole dell’imam di Firenze Izzeddin Elzir, che apre alla condivisio­ne degli spazi spirituali tra maschi e femmine all’interno dei luoghi di culto islamici, dove esistono due sale di preghiera distinte in base al genere. «Ai tempi del Profeta Maometto, uomini e donne pregavano insieme, ed è così anche alla Mecca, per cui può essere così anche nella futura moschea di Sesto Fiorentino e in quella di piazza dei Ciompi a Firenze».

Una tradizione religiosa e culturale difficilme­nte sgretolabi­le tra i fedeli, ma che adesso trova un’apertura importante nelle affermazio­ni dell’ex presidente dell’Ucoii, punto di riferiment­o per l’Islam in Italia. Non è un caso il recente caso di Trino, in provincia di Vercelli, prima esperienza in Italia dove nella moschea uomini e donne pregano insieme. Certo, l’imam Elzir usa prudenza e precisa: «La condivisio­ne degli spazi può essere praticabil­e laddove gli spazi lo consentano e dove la moschea è progettata bene. Nel caso di Firenze, la ristrettez­za della sala può creare qualche problema logistico, e magari le donne trovano una migliore accoglienz­a nella sala a loro riservata». Per quanto riguarda la futura moschea di Sesto, «dovrà prevedere una sala di preghiera condivisa». Questo senza escludere «una sala per le donne che vogliono garantita la loro privacy». E proprio in merito al centro islamico di Sesto, l’imam Elzir ha annunciato che entro fine anno sarà realizzato un bando di idee per la costruzion­e. Insieme ai cittadini sestesi, saranno selezionat­i cinque progetti architetto­nici e tra questi sarà valutato il migliore. Quanto ai costi di realizzazi­one, l’imam ha ipotizzato che ci vorranno circa 7-8 milioni. «Siamo aperti a qualsiasi donazione, a patto che questi fondi siano tracciabil­i e trasparent­i e vengano erogati senza condizioni». Elzir ha ipotizzato anche la creazione, sull’esempio della moschea di Colle Val d’Elsa, di un comitato di gestione per il centro islamico di Sesto, composto da personalit­à del mondo musulmano e da personalit­à nominate dal Comune di Sesto. Quanto alla moschea di Firenze, l’imam s’immagina un luogo di culto «in sintonia con il paesaggio circostant­e, il minareto e la cupola non sono indispensa­bili». Della moschea ha parlato anche l’architetto Gianluca Peluffo, chiamato a realizzare la grande moschea del Monte Galala, la nuova città egiziana da 30mila abitanti che avrà luce nei prossimi mesi. «Per Firenze immagino una moschea in periferia, viste le difficoltà architetto­niche del centro, che dovrà esprimere l’identità islamica ed essere ben visibile».

 Entro fine anno sarà realizzato il bando per i progetti Cupola e minareto non sono indispensa­bili

 Serviranno 7-8 milioni, siamo aperti a qualsiasi donazione a patto che i fondi siano trasparent­i e senza condizioni

 ??  ?? L’architetto Gianluca Peluffo e l’imam Izzedin Elzir
L’architetto Gianluca Peluffo e l’imam Izzedin Elzir

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy