Con il colpo in canna
La sua è la maglia più venduta, anche più di quella di Chiesa Corvino ha respinto le offerte del Marsiglia e di club spagnoli Pioli se lo coccola: «Si allena come se fosse l’ultima volta»
«Esiste un quarto potere, da sempre racchiuso dentro di te: attivarlo vuol dire accedere a un insieme di potenze intuitive che va oltre la potenza di calcolo “misurabile” del tuo cervello; attivarlo vuol dire accedere a una nuova dimensione…verso la realizzazione delle tue più grandi aspirazioni». Questo principio, lo potete trovare ne Il potere del cervello quantico di Italo Pentimalli e J. L. Marshall. Cosa c’entra col calcio? Risposta: è il libro che Giovanni Simeone metterà in valigia per le prossime settimane di ritiro divise tra Germania ed Olanda.
Perché il Cholito è questo. Un ragazzo di 23 anni che ama (anche) leggere e che sta diventando grande. Sul campo, e fuori. Non a caso, in meno di un anno, è diventato uno dei leader della Fiorentina. E pensare che in molti lo avevano messo in discussione. Dati alla mano però, ha avuto ragione lui. E chi, dodici mesi fa, decise di spendere 15 milioni (più bonus) pur di portarlo a Firenze. Alzi la mano però, chi oggi pensa che sia possibile trovare di meglio spendendo di meno. Basta (appunto) guardare le statistiche: 14 gol e 5 assist nella sua prima stagione in viola, ai quali si uniscono i 12 (con 1 assist) del suo primo campionato in Italia, col Genoa. Traduzione: 73 presenze in Serie A, e 26 reti. Una ogni 2,8 partite, e senza rigori. Non male, per uno della sua età. Con un obiettivo, ben stampato in testa: migliorarsi ancora. «Posso farlo — ha detto durante il ritiro di Moena — lavorando ogni giorno e ascoltando le persone che mi circondano». Pioli su di lui non ha mai avuto dubbi. Lo ha voluto, lo ha difeso e, adesso, se lo gode. «L’anno scorso — ha spiegato qualche giorno fa — non ha saltato né un allenamento né una partita. Si allena ogni volta come se fosse l’ultima e questo lo porterà a salire ancora di livello». Il target, per il prossimo campionato, è triplo. Il primo: segnare un gol in più (e quindi 15) dell’anno scorso. Il secondo: andare oltre. «Arrivare a 20? Non sono tante, basta continuare a credere in me stesso». Il terzo: la convocazione in Nazionale. Ci crede, Giovanni. Eccome.
Umiltà, e consapevolezza. Due concetti che stanno alla base del suo modo di essere, imparati sui libri e grazie a babbo Diego. I due si sentono praticamente ogni giorno e, dopo le partite (dell’uno, e dell’altro) il confronto è praticamente immediato. L’inizio della sua seconda stagione a Firenze, comunque, è stato incoraggiante. Ha giocato quattro amichevoli, e ha segnato otto reti. Certo, gli avversari erano quelli che erano e, ancora, l’argentino spreca qualche occasione di troppo.
Chi lo ha visto da vicino però, è rimasto colpito da altro. Sempre sorridente, disponibile e, allo stesso tempo, determinato come pochi. Immerso fino al collo nella maglia viola. Non a caso, nelle due settimane sulle Dolomiti, ha perso il buon umore soltanto in un’occasione: quando da Losanna è arrivata la sentenza del Tas che ha escluso la Fiorentina dall’Europa.
Ci credeva, Giovanni, e nessuno era nero in volto quanto lui. Anche perché nelle coppe europee non ci ha mai giocato. Per questo, ora, vuole conquistarla sul campo. Nel frattempo, la città, ha imparato ad amarlo. La sua maglia è la più venduta in assoluto (superato anche Chiesa) e Corvino (che ha rifiutato 30 milioni dal Marsiglia oltre a svariate offerte arrivate dalla Spagna) a fine mercato potrebbe sedersi al tavolo col suo agente per discutere di un adeguamento dell’ingaggio. Qualche contatto, in questo senso, c’è già stato. Intanto Gio pensa a lavorare e oggi si presenterà al centro sportivo per allenarsi, per dirla alla Pioli, come se non ci fosse un domani.
Nel ritiro di Moena ha impressionato Il Cholito pronto per una stagione da super bomber