Talento e voglia di sfondare in A: l’Empoli vola sulle ali di «Nino»
La Gumina è l’acquisto più costoso della storia del club, Adreazzoli punta su di lui
Il club di Fabrizio Corsi non ha mai speso tanto per un calciatore: nove milioni di euro è la cifra versata dall’Empoli nelle casse del Palermo per soffiare alla Sampdoria il giovane (22 anni) attaccante siciliano Antonino La Gumina.
D’altronde «Nino» (così è chiamato dagli amici), nato e cresciuto a Capaci, a un manciata di chilometri dal luogo della strage che uccise Giovanni Falcone, la moglie e la sua scorta, ha tutta l’aria di essere un predestinato. Qualcuno già lo paragona a Dybala (ma il suo idolo è Alex Del Piero). E non solo per i colpi in campo. Anche lui, come il talento argentino della Juventus, infatti, ha esordito in serie A (il 4 aprile 2015, a 19 anni non ancora compiuti) con la maglia del Palermo. Poi, dopo un prestito alla Ternana, lo scorso anno La Gumina è tornato in Sicilia, realizzando 11 gol in 32 partite in serie B. L’Empoli, insomma, scommette sul suo grande talento: gli ha fatto firmare un contratto di cinque anni e mister Andreazzoli conta di lanciarlo La Lucchese riparte da Giancarlo Favarin: manca solamente l’ufficialità, ma è lui l’allenatore a cui il club chiederà di centrare una permanenza in Serie C che — al netto della penalizzazione e dell’ancora precaria situazione societaria — equivarrebbe a uno scudetto. Per Favarin si tratta di un ritorno: l’allenatore pisano si è già seduto per due stagioni e mezzo sulla panchina del Porta Elisa, dal 2008 al 2010, vincendo due campionati di fila e riportando la Pantera definitivamente nel calcio che conta. Un bel premio per i tanti sacrifici fatti da Nino che, fino a 16 anni era alto appena 163 centimetri a causa della sindrome di OsgoodSchlatter che gli impediva di crescere come i suoi coetanei.
Una malattia che ha curato anche grazie alla determinazione sua e della famiglia, che gli è sempre stata vicino. Adesso La Gumina è alto un metro e 82 ed è l’attaccante che — dopo la cessione a sorpresa di Alfredo Donnarumma al Brescia — giocherà al fianco di Ciccio Caputo: «A Empoli spero di giocarmi le mie carte — ha detto il giorno della presentazione — e le mie ambizioni sono quelle della squadra, la salvezza e forse qualcosa di più».
Ma il nuovo Empoli non è solo La Gumina. Il club azzurro ha puntato su un nuovo direttore generale, Riccardo Pecini, che ha subito prolungato i contratti di Zajc e Di Lorenzo fino al 2022. In difesa poi sono arrivati il danese Jacob Rasmussen e il polacco Michal Marcjanike, mentre a centrocampo Pecini sta cercando di mettere a segno un colpo importante: piacciono Acquah, Cataldi e Capezzi.
In attacco, oltre a La Gumina, torna dopo un anno di stop per infortunio Levan Mchelidze, Inoltre è stato acquistato il giovane slovacco Samuel Mràz. Le premesse per fare bene, insomma, ci sono. Adesso tocca ad Andreazzoli mettere insieme l’entusiasmo dei giovani e l’esperienza dei veterani come il capitano Manuel Pasqual. I segnali che arrivati finora dalle amichevoli estive sono incoraggianti: tre gare giocate contro Lampo, Montelupo e Pro Vercelli, con due vittorie e un pareggio (14 gol segnati e zero subiti). Le prossime partite: sabato 28 luglio a La Spezia alle 18, mercoledì 1 agosto al Campo Sportivo di Riscone di Brunico contro i tedeschi dell’Eintracht Francoforte alle 17 e sabato 4 agosto a Ponsacco alle 20.30.
Poi testa al campionato. Al tredicesimo dell’Empoli nella massima serie (l’undicesimo della gestione Corsi). Questo, senza perdere di vista la questione stadio. Perché entro il 2018 c’è la volontà di dare il via ai lavori per alzare l’asticella e puntare ancora più in alto. Dentro e fuori dal campo.