Corriere Fiorentino

Harding a Pisa: nuovo sguardo sul repertorio sacro

Il direttore di «Anima Mundi» e il festival: spazio ai giovani e concerto nel Camposanto

- Sharon Braithwait­e

La musica come collaboraz­ione, momento di riflession­e e rinnovamen­to. Il britannico Daniel Harding, una delle bacchette più richieste a livello mondiale, succede a John Eliot Gardiner alla direzione artistica del festival «Anima Mundi» e ieri a Pisa, alla sua prima uscita pubblica, ha spiegato il significat­o del suo nuovo ruolo. Nato a Oxford 43 anni fa, è il secondo direttore d’orchestra anglosasso­ne alla guida della rassegna internazio­nale di musica sacra — che si tiene a Pisa dal 2001 e inizierà il 7 settembre — in un momento «particolar­e» per il Regno Unito, ha detCherubi­ni Harding riferendos­i alla Brexit. «La musica è un lavoro di cooperazio­ne, una tendenza di segno contrappos­to a quella del mio Paese», ha spiegato il direttore. Harding ha esordito a 19 anni come assistente di Simon Rattle alla City of Birmingham Symphony Orchestra e poi di Claudio Abbado ai Berliner Philharmon­iker. Oggi è direttore artistico dell’Orchestre di Paris e dell’Orchestra Sinfonica della Radio Svedese: dirigerà quest’ultima il 15 settembre nel Duomo pisano, nell’esecuzione della Sinfonia n.5 Religiosa di Bruckner. Quest’anno suscita una certa curiosità la presenza nel cartellone di diversi giovani interpreti, come l’orchestra di under 35 Senzaspine, che mercoledì 12 nella Cattedrale eseguirà musiche di Vivaldi e Pergolesi. «In questa piazza gran parte della gente viene a farsi un selfie e poi va via. “Anima Mundi” è l’occasione per aiutare il pubblico a rimanere qui più tempo, a pensare, ad ascoltare. Io sono qui per imparare e portare una prospettiv­a nuova sul repertorio della musica sacra», ha aggiunto il direttore. La rassegna che da 18 anni porta in Toscana le realtà più prestigios­e della musica sinfonica e cato meristica internazio­nale, si aprirà il 7 settembre nella Cattedrale con il concerto diretto da Alfonso Fedi dell’Ensemble barocco e il Coro da camera, preparato da Francesco Rizzi, del Conservato­rio Luigi di Firenze: eseguirann­o brani di Johann Sebastian Bach, l’Inno per la Consacrazi­one della Chiesa del pisano Giovanni Carlo Maria Clari (1677-1754), per trent’anni maestro della cappella del- la Primaziale, e un pezzo inedito del ventiquatt­renne Andrea Baratti, vincitore della XI edizione del Concorso Internazio­nale di Musica sacra bandito da «Anima Mundi». Lunedì 10 il pianista Michele Campanella eseguirà nel Camposanto monumental­e brani di Mozart, Schubert e Liszt, dove quest’ultimo fu ispirato dal restaurato dal Trionfo della Morte di Buffalmacc­o. Venerdì 24 spazio alla musica barocca con il solista di viola da gamba Vittorio Ghielmi. Martedì 18 i Festival Strings Lucerne Chamber Players interprete­ranno musiche per archi di Mozart, Bartòk e Dvorak. Giovedì 20 il concerto di chiusura con Gardiner con la Messa da Requiem di Verdi.

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Daniel Harding, neo direttore artistico della rassegna internazio­nale di musica sacra «Anima Mundi»

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