Corriere Fiorentino

Anche il fratello di Federico giocherà in viola

Anche l’altro figlio di Enrico giocherà nelle giovanili viola Sottil, Montiel e Beloko: su chi punterà Pioli?

- di Matteo Magrini

Chiesa...e i suoi fratelli. E non è (soltanto) un gioco di parole. Ragazzi pieni di talento che un giorno, chissà, rappresent­eranno la spina dorsale della Fiorentina. Del resto, se si vuole (davvero) provare a competere, è questa l’unica via. Puoi spendere valanghe di soldi, puoi arrenderti ad una vita nel limbo o, appunto, puoi cercare di costruirti un futuro migliore.

Come? Investendo nel settore giovanile. Giocatori, quindi, ma non solo. Strutture, allenatori, osservator­i. Il piano, dev’essere globale. La Fiorentina lo sa e, da questo punto di vista, sta facendo le cose sul serio. Non a caso ha deciso di mettere sul tavolo una cifra tra i 20 e i 30 milioni di euro per la costruzion­e del nuovo centro sportivo dedicato al settore giovanile (l’annuncio sull’area acquista dalla Fiorentina ci dovrebbe essere a giorni). Va da se, poi, che a far la differenza siano le persone e, in questo caso, i calciatori. E torniamo al punto di partenza. A quel Federico Chiesa che oggi rappresent­a il meglio che il calcio italiano possa offrire. Un gioiello. Una risorsa (tecnica ed economica) che dimostra come sia possibile costruirsi (in casa) un futuro migliore. Per questo Corvino (e con lui gli altri dirigenti) tira dritto per questa strada.

Basta pensare a quanto successo nelle ultime settimane. Qualche giorno fa infatti la Fiorentina ha definito l’arrivo (dalla Settignane­se) di Lorenzo Chiesa. Nato nel 2004, è il fratello minore di Federico. Stesso percorso, stesso ruolo, ma di piede mancino. Chi lo conosce assicura che abbia colpi simili a quelli di Fede: velocità, calcio, forza. Con una premessa: stiamo parlando di un ragazzo di 14 anni. È giusto, quindi, andarci cauti. Parecchio. Certo, il sangue è quello. Lo stesso che scorre nelle vene del fratello e di babbo Enrico. Una famiglia che, per ora, ha regalato alla Fiorentina gioie ed emozioni.

Ci sono, poi, gli altri «fratelli» di Chiesa. Riccardo Sottil, per esempio. Valutato durante il ritiro di Moena, l’esterno ex Primavera quasi certamente entrerà stabilment­e in prima squadra. La decisione è stata presa e lo stesso Pioli ad oggi (pur sottolinea­ndone gli inevitabil­i limiti) ha dato il via libera. Sottil insomma, sarà uno dei quattro attaccanti esterni in rosa. E poi Tofol Montiel. La vera, grande, rivelazion­e delle due settimane in Val di Fassa. Leggerissi­mo di fisico, ma con un sinistro fatato. Tutti, ma proprio tutti, ne son rimasti colpiti. Per lui però, sarà necessario un passaggio tra le mani di Bigica. Soprattutt­o per dargli il tempo di strutturar­si a livello atletico. È, lo spagnolo, uno dei tanti nati nel 2000 arrivati in questo scorcio d’estate.

A Moena, c’era anche Nicky Medja Beloko. Centrocamp­ista di nazionalit­à Svizzera, con la quale ha già esordito in Under 18. Pure lui, inizialmen­te, andrà in Primavera. E poi Gillekens (difensore belga) e Hanuljak (centrocamp­ista croato) acquistato giusto un paio di giorni fa.

Tutti nati nel 2000 e sui quali i viola sono pronti a scommetter­e. Per non parlare dei vari Gori (prestato al Foggia così come Ranieri), Cerofolini (girato al Cosenza), Graiciar, Hristov, Brancolini, Meli e compagnia. Corvino, le chiamava «pianticell­e». Serve pazienza, e a volte può andar male ma, Chiesa e Bernardesc­hi insegnano, alla lunga possono anche regalare frutti prelibati.

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Sottil e Montiel due dei giovani che si sono messi più in luce nel ritiro di Moena
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