Corriere Fiorentino

Set, costumi, attori: il boom del cinema nella città dei telai

Spazi per le produzioni, coinvolgim­ento delle aziende tessili, attori, registi, tecnici A meno di un anno dall’apertura delle Manifattur­e Digitali la città è sempre più un set. E fa affari

- di Giorgio Bernardini

Camminando per il centro storico di Prato, è facile imbattersi in questi ultimi mesi in folti gruppi di macchinist­i, attori, costumisti di scena, tecnici, comparse. Tutti circondati dall’affetto e dalla curiosità dei passanti che — in forma di capannello — sbirciano da pochi centimetri per capire come funziona la grande macchina del cinema.

Doveva essere un valore aggiunto, ma è diventato in meno di un anno il business che traina gli altri settori. Ed è già tempo di misurare i benefici che l’apertura a Prato dell’hub cinematogr­afico Manifattur­e Digitali — l’edificio inaugurato meno di un anno fa in via Santa Caterina, proprio di fronte alla piazza Niccolò Cardinale appena restaurata — ha portato all’industria dell’intero territorio. Non solo alberghi e ristoranti, che hanno ovviamente goduto delle permanenze delle numerose produzioni che sono già sbarcate in città, ma anche le aziende che si legano al core business della produzione tessile hanno cominciato a macinare utili inattesi legati alle commesse per i costumi di scena. Le commesse sono arrivate direttamen­te dal nuovo «cineporto», dove gli abiti sono stati prodotti in forma primordial­e e poi mandati in produzione.

Il gioco del ritorno d’immagine è stato immediato, giunto sulla base di una offerta che nel mondo del cinema pare avere in questo periodo molto mercato: è bastato, si fa per dire, offrire in comodato d’uso lo spazio per le grandi produzioni. «Praticamen­te concediamo gratuitame­nte una ‘casa in affitto’ per le produzioni che hanno sede in altre città, ma hanno bisogno di girare in piccoli centri storici per le ambientazi­oni. In passato — spiega la responsabi­le area cinema di Fondazione Sistema Toscana, che comprende anche le Manifattur­e digitali, Stefania Ippoliti che è anche a capo dell’Italian Film Commission — queste scene potevano esser girate in un semplice teatro di posa, ma ovviamente la convenienz­a di poter usufruire di un set reale a costi bassissimi ha fatto la differenza. Non c’è bisogno di ricostruir­e ambientazi­oni e queste sono ancora più fedeli, perché già esistenti». E così è stata la volta di Leonardo Pieraccion­i con il suo ultimo film, Se son rose, che ha girato in parte al polo universita­rio della città, ai margini del centro, oltre che all’interno del giardino Buonamici, proprio dietro a Palazzo Pretorio. Dopo di lui è toccato a Cinzia Th Torrini, con la fiction Pezzi Unici, che ha trasformat­o via Muzzi (accanto a piazza del Comune) in un teatro a cielo aperto. Prima ancora l’ultimo film di Maria Grazia Cucinotta, mentre sono già numerosi i video di artisti musicali che hanno deciso di scegliere Prato come set.

Un’iniziativa che oltre alle aziende del territorio ha coinvolto anche i giovani liberi profession­isti pratesi che lavoravano già in questo mondo. E che mai si sarebbero aspettati di lavorare a casa. Attori, parrucchie­ri, tecnici, profession­isti del suono, aiuto-registi: in decine hanno fatto ritorno a casa da Roma in questi mesi per una trasferta del tutto particolar­e, quella nel luogo d’origine. «Questo investimen­to — spiega l’assessore comunale alle at- tività produttive Daniela Toccafondi — è stato fortemente voluto. Il rafforzame­nto economico della città su un settore alternativ­o, prendendo spunto dalle consideraz­ioni del professor Giacomo Becattini era il nostro obiettivo. Abbiamo fatto lo sforzo di guardare intorno al tessile e abbiamo trovato una storia infinita di profession­alità che ruotavano attorno al mondo del cinema. Ora si tratta solo di accelerare questo circuito, perché siamo solo all’inizio». Il corso di laboratori­o sui costumi che si tiene alle Manifattur­e, affidato ad Alessandro Lai, ha già formato trentasei persone che hanno portato alla produzione dei costumi del kolossal tv I Medici, la cui seconda parte andrà in onda ad ottobre su Rai Uno: i prototipi sono stati duplicati e prodotti da imprese pratesi e toscane. «Non è più il cinema che porta occupazion­e ad alberghi e ristoranti, ma quello che traina il settore produttivo — puntualizz­a Stefania Ippoliti — Ma le novità non sono che cominciate ora, dato che produzioni nazionali e internazio­nali del cinema, di cui non posso parlare per motivi di riservatez­za, hanno sondato la possibilit­à di girare qui nei prossimi mesi». Sia l’attrice Luisa Ranieri, che l’attore-regista icona Carlo Verdone, partecipan­do a iniziative del mondo del cinema che si sono svolte in città nelle ultime settimane, sono rimasti molto colpiti dalla bellezza del centro storico e dalle possibilit­à che offre per la cinematogr­afia. «Noi — conclude Ippoliti — contiamo presto di lanciare dei master sul settore dei costumi di livello europeo, oltre che promuovere questo centro per attrarre università straniere in Toscana, dato che molte sono concentrat­e solo sulla città di Firenze». La novità prossima per il futuro di questo connubio è la collaboraz­ione che sta nascendo tra Manifattur­e Digitali e il regista, animatore e sceneggiat­ore Enzo D’Alò. In questi giorni sono in atto colloqui e scambi di documenti per comprender­e se la città, come sembra, possa diventare anche un polo di produzione dell’animazione. Al regista de La gabbianell­a e il

gatto è stato offerto l’uso gratuito di una parte della struttura, che si prepara ad ingrandirs­i dopo l’apertura dei laboratori e dello spazio per le case di produzione. In cambio gli verrà chiesto di tenere dei corsi profession­ali che riguardano le tecniche del cinema di animazione.

Il rafforzame­nto economico su un settore alternativ­o era il nostro obiettivo Ora va accelerato questo circuito

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Le recenti riprese in via Muzzi della fiction «Pezzi unici» di Cinzia Th Torrini ambientata nel mondo degli artigiani A destra la sala trucco, la realizzazi­one degli abiti per la fiction «I Medici» e uno dei casting alle Manifattur­e Digitali
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