DITE SÌ O NO, IN TRASPARENZA
Sì sì oppure no no. Per le forze politiche fiorentine, tutte nessuna esclusa, forse è arrivata l’ora di pronunciarsi in modo netto e definitivo sulle grandi opere pubbliche programmate da anni per la città. Basta astuzie, grandi e piccole. E basta ambiguità. Tutti i partiti e i movimenti dovrebbero assumersi la responsabilità delle scelte davanti alla cittadinanza. Tanto più che tra meno di un anno si voterà per il sindaco e il Consiglio comunale. Quelli che pensano di arrivare all’appuntamento barcamenandosi su ogni fronte per fare il pieno di voti senza scontentare nessuno vanno combattuti, energicamente. Sulla costruzione di una nuova pista nell’aeroporto di Peretola il ministro Toninelli (Cinque Stelle) ha espresso la propria contrarietà auspicando il potenziamento dell’aeroporto di Pisa. E contraddicendo gli obiettivi contenuti nel piano nazionale del trasporto aereo che punta su uno sviluppo parallelo dei due scali. Ieri invece lo stesso ministro ha azzerato il Cda di Ferrovie (con due fiorentini di prima fila: l’Ad Renato Mazzoncini, già a capo di Ataf, e l’avvocato renziano Federico Lovadina) rinnovato a fine anno dal governo Gentiloni, esplicitando l’intenzione di bloccare il piano dell’Alta velocità, che nel Cda uscente aveva regia e motore. Il passaggio della Tav a Firenze (sopra, sotto o a mezz’aria) è sempre stato motivo di timori, discussioni e cambi d’opinione. Anche da parte delle Ferrovie che hanno cambiato più volte orientamento, così come i rappresentanti delle istituzioni locali (Renzi ad esempio, da sindaco, era inizialmente contrario alla grande stazione interrata, poi si convinse grazie al lauto indennizzo promesso a Firenze). L’impatto dell’Alta velocità, con il tunnel che attraverserebbe la città, è tale da giustificare incertezze e cautele. Ma non per sempre. Il nuovo ministro vorrebbe far saltare tutti i tasselli del puzzle fiorentino, anche se non sarà facile, soprattutto su Peretola, essendo l’iter già molto avanzato. In ogni caso sarà bene capire chi sta con lui e chi contro. Non per alimentare faziosità ma per trasparenza. Sì sì o no no. Il nì va abrogato.