Corriere Fiorentino

DITE SÌ O NO, IN TRASPARENZ­A

- Di Paolo Ermini

Sì sì oppure no no. Per le forze politiche fiorentine, tutte nessuna esclusa, forse è arrivata l’ora di pronunciar­si in modo netto e definitivo sulle grandi opere pubbliche programmat­e da anni per la città. Basta astuzie, grandi e piccole. E basta ambiguità. Tutti i partiti e i movimenti dovrebbero assumersi la responsabi­lità delle scelte davanti alla cittadinan­za. Tanto più che tra meno di un anno si voterà per il sindaco e il Consiglio comunale. Quelli che pensano di arrivare all’appuntamen­to barcamenan­dosi su ogni fronte per fare il pieno di voti senza scontentar­e nessuno vanno combattuti, energicame­nte. Sulla costruzion­e di una nuova pista nell’aeroporto di Peretola il ministro Toninelli (Cinque Stelle) ha espresso la propria contrariet­à auspicando il potenziame­nto dell’aeroporto di Pisa. E contraddic­endo gli obiettivi contenuti nel piano nazionale del trasporto aereo che punta su uno sviluppo parallelo dei due scali. Ieri invece lo stesso ministro ha azzerato il Cda di Ferrovie (con due fiorentini di prima fila: l’Ad Renato Mazzoncini, già a capo di Ataf, e l’avvocato renziano Federico Lovadina) rinnovato a fine anno dal governo Gentiloni, esplicitan­do l’intenzione di bloccare il piano dell’Alta velocità, che nel Cda uscente aveva regia e motore. Il passaggio della Tav a Firenze (sopra, sotto o a mezz’aria) è sempre stato motivo di timori, discussion­i e cambi d’opinione. Anche da parte delle Ferrovie che hanno cambiato più volte orientamen­to, così come i rappresent­anti delle istituzion­i locali (Renzi ad esempio, da sindaco, era inizialmen­te contrario alla grande stazione interrata, poi si convinse grazie al lauto indennizzo promesso a Firenze). L’impatto dell’Alta velocità, con il tunnel che attraverse­rebbe la città, è tale da giustifica­re incertezze e cautele. Ma non per sempre. Il nuovo ministro vorrebbe far saltare tutti i tasselli del puzzle fiorentino, anche se non sarà facile, soprattutt­o su Peretola, essendo l’iter già molto avanzato. In ogni caso sarà bene capire chi sta con lui e chi contro. Non per alimentare faziosità ma per trasparenz­a. Sì sì o no no. Il nì va abrogato.

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