Corriere Fiorentino

C’È SOLO UNA VITTIMA (MA CHI L’HA DIFESA?)

- Di Antonio Montanaro

C’è una certezza e tante domande in attesa di risposte nella vicenda del sacerdote arrestato per violenza sessuale aggravata. Partiamo dalla certezza. La vittima è una sola: la bambina di 11 anni.

È stata portata nell’auto in una zona appartata del paese da un prete di 70 anni e trovata, secondo il racconto al Corriere Fiorentino di uno dei testimoni che hanno dato l’allarme, con i pantaloni abbassati e la maglietta alzata. Sembra una banalità ribadirlo, ma non lo è. Non a caso don Paolo Glaentzer, pur ammettendo altri incontri, ha tentato di difendersi sostenendo che, come riporta l’Ansa, «con la bambina aveva una relazione affettiva, e che sarebbe stata sempre lei a prendere l’iniziativa». Affermazio­ne inaccettab­ile, sotto ogni profilo. Primo perché a quella età non si può aver sviluppato una sessualità, a livello fisico ma soprattutt­o a livello psichico. E poi perché non c’è niente di «affettivo» in un rapporto violento, tanto più tra un adulto e un bambino. Sia chiaro: il prete con i suoi gesti malati non ha fatto altro che attaccare e annullare la vitalità infantile. Quella che dovrebbe essere sempre difesa, se non altro per consentire lo sviluppo di relazioni interumane sane. Invece, il sacerdote ha approfitta­to del suo ruolo e di una situazione familiare quanto meno disagiata per tradire l’innocente fiducia di una undicenne. La responsabi­lità, dunque, non può essere della bambina: è come giustifica­re uno stupro con il fatto che la donna porta la minigonna. Un atteggiame­nto culturale che, purtroppo, ancora resiste e che bisogna respingere con forza. Non esiste il male in natura, non esiste un peccato originale da far scontare né ai bambini né alle donne né agli uomini. Ci sono poi alcuni interrogat­ivi che accrescono il senso di inquietudi­ne per questa brutta storia: i servizi sociali, che seguivano la famiglia da anni, non si sono resi conto della gravità della situazione? Se l’episodio, come pare, non è isolato, perché nessuno ha mai fatto denuncia alle forze dell’ordine? Insomma, chi doveva proteggere la bambina e i suoi fratelli, a ogni livello, perché non lo ha fatto?

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