Galilei, stop a 40 voli Il tweet da Londra: «Dovevo sposarmi»
Pisa Gran parte dei voli Ryanair in partenza e in arrivo a Pisa sono stati cancellati.
È il risultato dello sciopero per tutta la giornata di ieri del personale della compagnia low-cost irlandese, che ha interessato una delle sue basi principali in Italia.
I passeggeri di oltre 40 voli sono rimasti a terra: l’adesione alla protesta che ha convolto gli scali di tutta Europa è stata altissima al Galilei, con percentuali superiori al 90%. Ai viaggiatori non è rimasto altro che aspettare, in attesa di avere il rimborso del biglietto oppure essere trasferiti su altri voli disponibili. Il personale scioperante chiede a gran voce un miglioramento delle condizioni di lavoro, compreso il diritto alla malattia e i congedi parentali.Notevoli i disagi per i turisti. Se in aeroporto la situazione è rimasta tranquilla, sui social network non sono mancate le polemiche: c’è chi si lamenta per lo scarso preavviso della cancellazione del volo da Girona a Pisa («siamo stati avvisati appena un’ora prima della partenza», scrive un utente su Twitter) e chi delle scarse informazioni del personale pisano. Il caso più eclatante è quello dell’inglese Andrew Hogan che aveva programmato di sposarsi proprio nella città della Torre. «Nessuna informazione da Ryanair su come arrivare a Pisa dall’aeroporto di Stansted — ha cinguettato Hogan — Alla fine io e mia moglie abbiamo prenotato un volo Alitalia per Milano. Chissà come arriveremo a Pisa, cara Ryanair». Soddisfatto dell’alta adesione il sindacato Uil. «Dal Galilei c’è stata una grande risposta da parte dei lavoratori — dice Massimo Marino della Segreteria Uiltrasporti Toscana, presente ieri mattina allo scalo pisano — Con una partecipazione che ha toccato la quasi totalità del personale Ryanair di Pisa abbiamo mandato un messaggio chiaro alla compagnia: il sindacato è una necessità e non può essere scavalcato per interessi esclusivi dell’azienda. Ryanair deve sedersi al tavolo e riconoscere i diritti dei lavoratori attraverso un contratto nazionale che sia degno di questo nome. È inaccettabile che l’azienda si rivolga soltanto a sindacati minoritari, non rappresentativi della maggioranza dei lavoratori».