Prato, braccio di ferro sullo stadio. Biffoni: non mi fido più
Scambio di accuse tra il sindaco e il patron Toccafondi sulla cessione della squadra ai canadesi
Volano gli stracci tra PRATO sindaco e presidente del Prato calcio. Matteo Biffoni contro Paolo Toccafondi. «Ha scritto alla Figc che ci toglie lo stadio precludendoci ripescaggio e cessione del club», accusa il patron. «Mi ha detto lui che la trattativa era saltata, non ritiro la revoca della concessione se non viene fatta chiarezza sulla vendita», la replica del primo cittadino. Per capire bisogna tornare a maggio e alla retrocessione della squadra nei dilettanti dopo oltre 40 anni. Biffoni attaccò Toccafondi («Una gestione così non ha più senso»), e quest’ultimo gli consegnò le chiavi della società, rinunciando alla gestione del Lungobisenzio. Il Comune allora si incaricò di fare da mediatore per il passaggio di proprietà e la spuntò un gruppo canadese con cui Toccafondi firmò un accordo preliminare. A due condizioni: il ripescaggio in serie C e i soldi sul conto il 23 luglio. Cosa che non avviene.
«Nonostante tutto — racconta Toccafondi — il 23 sera acconsento a farmi carico dell’onere del ripescaggio e ieri (martedì, ndr) l’avvocato Romano ha depositato sul conto aperto dal notaio De Luca un acconto di 650 mila euro sulla futura possibile operazione».
Poi Toccafondi spiega di aver già messo a disposizione 300 mila euro in assegni circolari, più due fideiussioni, per ulteriori 650 mila euro, per poter presentare domanda di ripescaggio.
Non tarda la replica del sindaco. «Lunedì sera, Paolo Toccafondi mi ha chiamato e mi ha detto che non c’erano i soldi e che era tutto saltato. Perché non mi ha detto che aveva accordato a Romano una proroga? Le istituzioni non sono un autobus su cui si sale o scende a piacimento — dice Biffoni a TvPrato — Peraltro in questa fase abbiamo dovuto dire no ad almeno tre cordate». C’è però uno spiraglio. «Non mi fido più, non è mai stata fatta chiarezza. Mi facciano sapere via mail qual è l’ultima intenzione definitiva delle parti: con la Lega ho parlato e ho detto che faremo tutto il possibile in presenza di una situazione chiara».
Il casus belli
Il Comune ha revocato la concessione dello stadio dopo il mancato accordo