Corriere Fiorentino

I volti e il tempo che passa di Andrea Martinelli

- A.A.

I volti che Andrea Martinelli ritrae sono segnati dallo scorrere del tempo e sono anche il pretesto per raccontare se stesso e la sua umanità. Rappresent­a in modo realistico l’uomo attraverso gli occhi, la pelle, le rughe e le ferite, riuscendo a cogliere la condizione più profonda e intima dell’animo. Nel refettorio della Basilica di Santa Maria Novella è stata inaugurata ieri per restare aperta fino al 13 agosto la mostra Andrea Martinelli. Guardami e ti dirò chi sei, un evento de La Milanesian­a 2018 ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, presente al vernissage con l’artista, Vittorio Sgarbi, Moni Ovadia e Paolo Crepet, tra gli autori degli interventi del catalogo edito dalla Fondazione Elisabetta Sgarbi. Esposto il monumental­e trittico Testa nuda in dialogo, per l’occasione, con il film Lotta silenziosa. Andrea Martinelli (2011) di Elisabetta Sgarbi. «La pittura di Martinelli continua a respirare, è un’opera viva. I volti dipinti dall’artista ci interrogan­o, ci invitano a un monito e hanno bisogno di essere ascoltati — ha spiegato durante l’inaugurazi­one Vittorio Sgarbi — Ritroviamo il volto dell’altro e una verità intima che scava il mondo in cui siamo. Ognuno di noi è molte altre storie». L’artista pratese ha dedicato quasi tutta la sua produzione al tema del «volto» su cui ha lavorato in maniera assidua, restituend­o tracce di vite intere, istantanee che non fermano il tempo ma uniscono alla ricerca estetica una narrazione di grande profondità. Ogni volto è una storia autobiogra­fica, una risposta che non lascia indifferen­te il visitatore di fronte a un’arte che ci conduce a sondare sempre di più la condizione umana. La mostra (ingresso da piazza Santa Maria Novella 18) è stata realizzata in collaboraz­ione con Ciaccio Arte e Comune di Firenze.

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Sgarbi e Martinelli

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