Corriere Fiorentino

Nazionale, in campo anche la Crusca: «Insieme per uno sforzo speciale»

Marazzini e Spini scrivono al ministro: «Così la Biblioteca morirà entro il 2020»

- Semmola

Anche l’Accademia della Crusca si unisce alla campagna per salvare la Biblioteca Nazionale in pericolo chiusura per mancanza di personale. Il presidente Marazzini e Valdo Spini scrivono al ministro.

Caso — o sarebbe meglio dire «caos» — Nazionale: l’appello per uno «sforzo speciale» da parte del governo e scongiurar­e la chiusura della più importante biblioteca italiana, non solo fiorentina, si allarga. Dopo gli 87 intellettu­ali e docenti di tante università italiane, europee e nordameric­ane, a rivolgersi al ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli si sono aggiunti anche Claudio Marazzini e Valdo Spini, con una lettera congiunta che chiede l’ingresso di forze fresche in una pianta organica «sull’orlo dell’estinzione». Perché «la data di morte della Nazionale ipotizzata per il 2020 per mancanza di personale— aggiunge Spini — è ahimè realistica».

Marazzini è il presidente dell’Accademia della Crusca. Spini, ex ministro e deputato, ora a capo del Circolo Rosselli, ricopre anche l’incarico di presidente dell’Associazio­ne Istituzion­i di Cultura Italiana. Sono i due membri esterni del Consiglio scientific­o della Nazionale da tre anni il cui compito è discutere della programmaz­ione delle attività collateral­i: mostre, convegni, iniziative culturali. L’ultima è la mostra «Immagini d’oriente», la prossima, sui 50 anni del Sessantott­o, sarà inaugurata il 25 ottobre.

Dopo aver firmato l’appello hanno deciso di scrivere di loro pugno al ministro perché «vogliamo far sentire la nostra voce non solo come utenti ed estimatori, ma proprio perché questo incarico ci ha portati a valutare in maniera più ampia e completa la funzione fondamenta­le della Nazionale per la città, per l’Italia, per gli studiosi di tutto il mondo». E si augurano «che possa essere compiuto uno sforzo speciale». La Crusca da anni collabora con la Nazionale per la stesura «di un nuovo “soggettari­o” — spiega Marazzini — un sistema che usi delle parole chiave per catalogare i libri a seconda del soggetto, un metodo moderno che noi vogliamo applicare ai volumi antichi, ed è un work in progress tendenzial­mente infinito, che si aggiorna continuame­nte, e non possiamo interrompe­rlo». Da quando è parte del Consiglio, Marazzini si è accorto che «organizzar­e eventi culturali può portare introiti, ma se anche la biblioteca avesse molti soldi, paradossal­mente non potrebbe comunque assumere». In questo senso il loro contributo, anche venisse decuplicat­o, non risolvereb­be mai nulla. «Solo lo Stato può». Spini quando era consiglier­e comunale si è battuto «per dare alla Nazionale spazi alla Manifattur­a Tabacchi — ricorda — ma trovai intorno a me solo orecchie da mercante». Ora teme, anzi sente che «per risparmiar­e qualcuno torna a ipotizzare che si possa fare a meno di una delle due bibliotech­e nazionali di Roma e Firenze. No, non si può, per la specificit­à del lascito mediceo». Un ventennio fa fu istituito questo blocco del turnover «senza scadenza perché all’epoca si diceva che con la cultura non si mangia — conclude Spini — Ora ne paghiamo il prezzo. Siamo all’ultima boccata d’ossigeno»

I due presidenti

«Organizzia­mo mostre ed eventi ma non basta, se non c’è lo Stato Troppo lungo il blocco del turn-over, ora ne stiamo pagando il prezzo»

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Claudio Marazzini
 ??  ?? La Sala Dante della Biblioteca Nazionale con la mostra in corso «Immagini d’oriente» Presidente dell’Accademia della Crusca presidente dell’Associazio ne Istituzion­i di Cultura Italiana
La Sala Dante della Biblioteca Nazionale con la mostra in corso «Immagini d’oriente» Presidente dell’Accademia della Crusca presidente dell’Associazio ne Istituzion­i di Cultura Italiana
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Valdo Spini
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Claudio Marazzini

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