Corriere Fiorentino

L’ultimo sì di Claudia, nel letto dell’ospedale

Le nozze con Emilio nel reparto del San Giuseppe di Empoli 24 ore prima di morire

- Viola Centi

«Certo che sì». Poi ha chiuso gli occhi, per sempre. Claudia è riuscita a coronare il suo sogno, a sposare l’amore della sua vita, per poi arrendersi definitiva­mente, dopo aver lottato con tutte le forze contro il cancro.

Claudia e Emilio si sono sposati in un reparto dell’ospedale San Giuseppe di Empoli, sabato scorso. Ancora il fiato, l’ultimo, per dire al neo marito «sono stanca», e non si è più svegliata.

L’ultimo vestito indossato è stato l’abito bianco e ventiquatt­ro ore dopo essersi sposata, Claudia, 41 anni, originaria di San Miniato (Pisa), si è definitiva­mente arresa al tumore che l’aveva aggredita ben 9 anni fa. Una malattia fatta di riprese e ricadute, un calvario iniziato nel 2009, le terapie e la ripresa.

Nel 2010 conosce Emilio, on line. Un amore nato virtualmen­te attraverso un gioco, Kindoms of Camelot, e poi diventato realtà, quando Claudio, che invece è di Cascina, aveva organizzat­o un raduno di appassiona­ti a Firenze. E, come nelle favole di cavalieri e dame, i due si erano innamorati davvero.

Un amore travolgent­e, nonostante l’implacabil­e avanzata del male. Un male che, nelle favole, sarebbe stato sconfitto, e che invece, a Claudia, non ha lasciato scampo. Nel 2012 il cancro si ripresenta, e non la lascia più. Nel frattempo la coppia decide di sposarsi, il 17 febbraio del 2017, ma Claudia sta bene, e decidono di rimandare al 2019, il giorno del loro settimo anniversar­io. A dicembre scorso, la situazione si aggrava: le metastasi sono arrivate al fegato, Emilio e Claudia anticipano il matrimonio. «Do- veva essere il 29 luglio — dice Emilio — infatti sulle fedi c’è incisa quella data lì». Venerdì scorso, il 20, Claudia peggiora improvvisa­mente. In ospedale dicono ad Emilio di anticipare il matrimonio. La mattina di sabato, la dottoressa Francesca Maggi prende Emilio da una parte e gli dice che non faranno in tempo. «Se vuoi, ti organizzo tutto io, ma stamattina».

Alle 9.30, gli uffici comunali di Empoli si attivano per il matrimonio «in imminente pericolo di vita». Claudia indossa il suo abito da sposa. Per lei, niente più camice da notte o pigiami da corsia, solo l’abito sognato da mesi.

Il sindaco ascolta la loro storia, aspetta che arrivino gli amici, e dopo poco pronuncia le formule del matrimonio. Claudia ha la forza di dire «Certo che lo voglio». Poi si spegne, sorridendo al proprio marito.

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Il giorno del matrimonio di Claudia e Emilio, in una stanza dell’ospedale di Empoli. Lei, malata di cancro, ha indossato il vestito bianco e ha detto «Sì», poi è morta.

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