Favarin e i suoi 12 Quante difficoltà a tre giorni dal via
Rientrate le dimissioni del mister si aspettano quelle del direttore generale
Giancarlo Favarin con i suoi 12 apostoli è in cerca di un miracolo chiamato salvezza. Sperando, dopo un’estate che definire di passione è poco, di non finire crocefisso. In senso sportivo, beninteso.
Forse una metafora un po’ blasfema, per illustrare le surreali giornate che il tecnico della Lucchese e il manipolo di giocatori per adesso a sua disposizione (in realtà sono una ventina in tutto, ma gli altri sono ragazzi del settore giovanile o in prova) stanno vivendo mentre si allenano sotto la calura opprimente dello stadio Porta Elisa. Gli altri club di Serie C sono in ritiro da tempo in vista del campionato che verrà, con la Coppa Italia che parte tra tre giorni; a Lucca (la preparazione è iniziata lunedì) invece si fa ancora una fatica bestiale ad arrivare a 11 effettivi, come in una partitella fra amici. Fino a venerdì scorso i tesserati erano 4, tanto per rendere l’idea.
L’estate che sta vivendo la gloriosa Pantera è una delle più tormentate della sua ultracentenaria storia: eppure da queste parti ne hanno passati di brutti momenti negli ultimi 10 anni, con due fallimenti nel 2008 e nel 2011 e altrettante retrocessioni fra i dilettanti. Ma i travagli e i ribaltoni continui delle ultime settimane — a partire dalla proprietà targata Lorenzo Grassini, durata un mese e poco più — hanno un qualcosa di mai visto prima. Nel giro di una settimana, tanto per rimanere alla stretta attualità, sono state presentate due nuove figure: un allenatore, Giancarlo Favarin, e un direttore generale, Ivano Reggiani. Pochissimi giorni di convivenza però sono bastati a Favarin per dire «O io, o lui», con tanto di dimissioni annunciate (lunedì) e per adesso ritirate, visto che sta continuando a dirigere gli allenamenti. Pare che Reggiani se ne andrà e che il braccio di ferro lo abbia vinto il tecnico, ma di questi tempi guai a dar qualcosa per scontato.
La società qualche giorno fa ha lanciato la campagna abbonamenti con lo slogan «Corri con noi, verso la Serie C» accompagnato dalla foto della segretaria Marcella Ghilardi che entra di corsa nella sede della Figc a Roma. Correva il 16 luglio e anche lei correva, letteralmente, verso Roma e contro il tempo, per consegnare la documentazione necessaria all’iscrizione appena 4 minuti prima della scadenza dei termini. Un simbolo della precarietà della Lucchese: un semaforo rosso in più per il taxi che ha condotto Ghilardi agli uffici della Federazione e oggi sarebbe tutto finito.
Undici più uno
La rosa è ancora totalmente inadeguata e la Coppa Italia della serie C inizia soltanto tra tre giorni