Musei, il biglietto che divide
Acidini: «Giusto abolire le domeniche gratis». Sgarbi: «No, così si creano deserti»
La domenica al museo, in quattro anni, in tutta Italia ha portato 10 milioni di persone ad ammirare quadri, sculture, scavi archeologici. E la Toscana è tra le protagoniste, con i suoi musei sempre sul podio, staccati solo dall’inarrivabile Colosseo. L’ingresso gratuito premia in particolare il Giardino di Boboli. I numeri toscani sono notevoli: la media degli ingressi nelle quattro domeniche del 2018 sulle quali il ministero dei Beni culturali ha fornito i dati (gennaio, febbraio, aprile e maggio) parla di 10.618 visitatori medi a Boboli, 8.074 agli Uffizi, 7.378 a Palazzo Pitti, 6.418 alla Galleria dell’Accademia, 2.605 al Bargello e 2.466 alle Cappelle Medicee. Lo scorso aprile, Boboli ha raggiunto la cifra clamorosa di 17.582 visitatori in un solo giorno. I dati raccontano che a primavera i musei statali fiorentini raddoppiano le visite rispetto all’inverno: alle Cappelle Medicee, le 3.380 di aprile rappresentano il 126 per cento in più rispetto alle 14.90 di febbraio: a primavera pesa il ritorno dei grandi flussi turistici, ma c’è comunque un nocciolo duro di fiorentini e toscani che assicurano cospicue presenze anche quando gli stranieri scarseggiano. Del resto, il sistema museale del Bargello (che comprende anche Cappelle Medicee, Orsanmichele, Casa Martelli e Palazzo Davanzati), con la domenica al museo supera le 5.000 presenze, mentre la media giornaliera del 2017, tenendo conto anche dei giorni a pagamento, supera di poco i 2.000 visitatori. A beneficiare maggiormente della domenica al museo sembrano proprio quelle realtà che restano fuori dai circuiti di massa: il Bargello e i suoi quattro «fratelli» è passato dai 599.000 visitatori del 2013 ai 668.000 del 2017. L’11,5 per cento in più.