Corriere Fiorentino

No di Palazzo Vecchio al ministro «Musei gratis, noi continuiam­o»

Il vicesindac­o Giachi: errore abolire le domeniche libere, i direttori deciderann­o se seguirci

- Giulio Gori

«Domenica nei musei», addio. I Cinque Stelle, dopo l’annuncio del ministro Alberto Bonisoli, rilanciano: via l’appuntamen­to fisso, sugli ingressi gratuiti «deciderann­o i direttori». Ma a Firenze Palazzo Vecchio si mette di traverso: «Nei nostri musei comunali continuere­mo con le “domeniche del fiorentino”. Poi, saranno i direttori dei musei statali a decidere se seguirci o no». Bonisoli, ministro dei Beni culturali, martedì ha annunciato di voler superare la scelta di Dario Franceschi­ni, che nel 2014 aveva individuat­o un giorno gratuito al mese, la prima domenica, per riportare gli italiani nei musei e riavvicina­rli alla cultura. Al fianco del neo ministro, da Firenze, si sono schierati i direttori della Galleria dell’Accademia e degli Uffizi, Cecilie Hollberg e Eike Schmidt («d’agosto ormai vengono solo i turisti»). Contro di lui invece hanno alzato le barricate Matteo Renzi e lo stesso Franceschi­ni, che, numeri alla mano, hanno rivendicat­o il successo della Domenica al museo.

Ora, a rilanciare la proposta del ministro è la capogruppo Cinque Stelle in commission­e Cultura della Camera, Alessandra Carbonaro: «Ci saranno più giornate con i musei gratis. A proporle saranno in autonomia i direttori delle singole strutture, che conoscono meglio di chiunque altro gli afflussi, l’utenza e le specificit­à di ciascun museo. Non aboliamo nulla: facciamo di più e meglio». «Non è un caso che un plauso alla decisione sia giunto proprio dai direttori dei musei», aggiunge Carbonaro. Di tutt’altro avviso Palazzo Vecchio, alle cui «domeniche del fiorentino» si era ispirato Franceschi­ni nel 2014: «La domenica al museo è un appuntamen­to riconoscib­ile — dice la vice sindaco Cristina Giachi — Consente l’accesso ai musei a chi non può permetters­elo e, simbolicam­ente, ha il significat­o di riappropri­azione del bene culturale, specie a Firenze dove molti hanno la sensazione, pur sbagliando, di essere espropriat­i dai turisti».

Così, Giachi annuncia che Firenze terrà la barra dritta: «Nei musei comunali, la prima domenica del mese, resterà l’ingresso gratis per tutti i residenti nella Città metropolit­ana. Saranno i direttori dei musei statali a decidere se seguirci o no». Dello stesso avviso la deputata fiorentina Pd, Rosa Maria Di Giorgi: «Bonisoli fa un grave errore, in quattro anni oltre dieci milioni di persone hanno beneficiat­o della Domenica nei musei. Sembra quasi ci sia solo la volontà di distrugger­e tutto quello, anche di buono, che è stato fatto dal Pd — dice — Ad andare nei musei in quelle domeniche sono spesso persone diverse dal solito. È pur giusto che i direttori possano decidere iniziative proprie, ma devono essere ulteriori a quella della domenica, perché ormai è un appuntamen­to riconoscib­ile».

Punto di vista diverso per il deputato toscano della Lega, Claudio Borghi: «In tanti musei l’utilizzato­re è quasi solo il cittadino straniero, come dice giustament­e Schmidt: così ci si priva di un introito facile perché il turista entrerebbe nel museo comunque, pagando. Ci si spertica di lodi quando l’azienda biomedical­e d’eccellenza fa esportazio­ne e non ci rendiamo conto che i soldi che incassiamo con un biglietto incidono sulla bilancia dei pagamenti esattament­e come un bene esportato. Evitiamo un regalo inutile agli stranieri».

«Non credo che un giorno costituisc­a un danno — ribatte Di Giorgi — Al limite potremmo imitare i musei inglesi, gratuiti, in cui all’ingresso c’è la possibilit­à di lasciare un’offerta».E mentre Cgil contesta la decisione del ministro («Non si può pensare ai musei solo come un modo per far cassa»), Paola D’Agostino, direttrice del Bargello, pur prudente, apre all’idea di Bonisoli: «È stata un’iniziativa importante, ha dato visibilità ai musei più piccoli e meno conosciuti come ad esempio la nostra Casa Martelli, che è sempre gratis ma, senza quella giornata, quasi ignorata. Ora però credo sia giusto dare la possibilit­à ai direttori di fare una programmaz­ione più articolata».

I due fronti

Di Giorgi (Pd): in 4 anni oltre 10 milioni di visite, vogliono solo distrugger­e ciò che abbiamo fatto Borghi (Lega): un regalo agli stranieri, ora basta

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Vicesindac­o di Firenze Partito Democratic­o Movimento 5 Stelle
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Cristina Giachi
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Rosa Maria Di Giorgi
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Alessandra Carbonaro
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Claudio Borghi Lega Nord

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