«Roberta Ragusa uccisa dal marito per motivi economici»
Roberta Ragusa non si è allontanata spontaneamente da casa, ma è stata uccisa dal marito Antonio Logli «per motivi economici». Lo affermano i giudici della Corte d’appello di Firenze nella motivazione della sentenza che nel maggio scorso ha confermato per l’uomo la condanna a 20 anni di reclusione per omicidio e distruzione di cadavere. I giudici scrivono in 81 pagine la storia di Roberta. «La coppia Logli-Ragusa — scrivono i giudici — versava da tempo in irreversibile stato di crisi matrimoniale a causa della protratta relazione del marito» con Sara Calzolaio (la dipendente della scuola guida di famiglia ed ex baby sitter di famiglia). La donna intendeva chiedere la separazione e lui temeva «contraccolpi economici nonostante fosse pressato dall’amante». Avrebbe rischiato di perdere la scuola guida, intestata alla coppia, e la casa, proprietà dei genitori di Roberta. «Gli interessi economici della coppia — prosegue la motivazione — erano strettamente intrecciati». Per i giudici, «è del tutto fantasioso illogico pensare a un allontanamento volontario» della donna «che non avrebbe programmato o preparato in alcun modo, neppure per garantirsi nell’immediato i mezzi e le risorse più strettamente necessari per la sopravvivenza e tanto meno per porre le basi di una parallela esistenza lontana dall’ambiente di provenienza». E concludono: su Logli gravano «una lunga serie di indizi. L’uomo non è riuscito a formulare «alcuna alternativa ricostruzione globale della vicenda che ne escluda la responsabilità».