Rom, il piano della Regione. Ma c’è un fronte del no
«Due milioni per superare i campi». I Comuni del centrodestra, contrari, non aderiscono
«La ruspa non basta per superare i campi rom, servono anche progetti d’integrazione altrimenti l’insediamento smantellato nascerà in altri luoghi». Ecco perché il governatore toscano Enrico Rossi ha deciso di stanziare 2 milioni per il superamento dei campi nomadi e per l’inclusione scolastica dei bambini rom. Ed è subito polemica, coi Comuni di centro destra che non appoggiano il progetto perché contrari all’utilizzo di fondi pubblici per l’integrazione dei rom che vivono nei campi. Sono poco più di 2mila i rom negli accampamenti toscani. «L’obiettivo è azzerare gli accampamenti» ha detto Rossi presentando il piano, che coinvolge per ora soltanto i Comuni di Firenze, Prato, Lucca, Sesto Fiorentino e Carrara. Ogni Comune, per partecipare al progetto regionale, dovrà impegnarsi a compartecipare alla spesa con la stessa cifra ricevuta dalla Regione.
Un fattore che, sommato a ragioni politiche, ha portato al forfait di molti Comuni toscani, tra cui Pistoia che è uscita all’ultimo dal progetto. «Bene il superamento dei campi, ma non si chiedano soldi ai Comuni» ha detto il sindaco di centro destra Alessandro Tomasi. Tra i Comuni che non hanno partecipato al progetto, ci sono anche Massa, Siena, Grosseto, Arezzo e Pisa. Città dove i campi rom esistono, ma dove la soluzione, secondo i sindaci, non è quella prospettata dalla Regione. Peccato soprattutto per Pisa, lascia intendere Rossi, perché qui «ci sono un terzo dei rom della Toscana». La risposta arriva dall’assessore al welfare Gianna Gambaccini: «Non aderiamo per scelta politica. È un onere economico troppo ingente per il Comune, destineremo ad altro le risorse». Il governatore Rossi assicura che «non ci sarà alcuna via preferenziale per i rom». Nello specifico, il piano prevede di destinare circa mille euro per ciascuno dei 700 bambini in età scolastica presenti nei campi. «Se ci sono bambini che non vanno a scuola, vanno segnalati ai servizi sociali» ha detto il presidente della Regione, che ha poi rivolto un invito ai prefetti e alle forze dell’ordine per creare «presidi di forze dell’ordine per effettuare visite ai campi rom» e scovare eventuali illegalità. Quanto al superamento dei campi, le persone sgomberate avranno accesso alle case popolari «soltanto se avranno i requisiti per entrare in graduatoria». Tra i piani prospettati, anche percorsi di accompagnamento per l’inclusione sociale, fondi per il rimpatrio volontario e ristrutturazioni di edifici abbandonati per l’alloggio degli sgomberati.
Sul tema è intervenuto anche il parlamentare di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, secondo cui il senso di questo progetto «non è superare i campi nomadi, ma creare un nuovo sistema di ingiustizia».
Il progetto
1.000 euro per ogni bambino presente nei campi, fondi per il rimpatrio volontario, ristrutturazione di edifici per i rom sgomberati