LE PAROLE IRRESPONSABILI
Ieri è toccato a un migrante ospitato nella parrocchia di Vicofaro essere aggredito da due giovani che gli hanno gridato «nero bastardo» e poi hanno esploso almeno un colpo di pistola, fortunatamente a salve. Forse si scopriranno i soliti balordi, come nel caso delle scritte razziste di Viareggio del 29 giugno. Ma è indubbio che il clima che pervade buona parte del Paese, più del caldo, è preoccupante. Le cronache riportano quotidianamente di aggressioni razziste, un sostrato ampio di indifferenza impedisce reazioni preventive. Ma soprattutto si diffondono sempre più messaggi che trascurano ogni discussione, anche dialettica, sui problemi legati ai migranti, diventando pietre e purtroppo anche proiettili. Poche parole ripetute diventano gesti violenti nella più totale irresponsabilità. Ci rifiutiamo di credere che gli italiani siano diventati nella gran parte razzisti, ma il clima di intolleranza fornisce alibi e quasi spinge violenti e irresponsabili. L’antifascismo retorico è un errore politico della sinistra, come l’uso dei migranti come bandiera ideologica. A destra però ora c’è chi fa di tutto per rinfocolare antica cenere. Da un ministro o da un parlamentare ci si aspettano riflessioni, non slogan che ridanno forza allo spettro del fascismo. Il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana ha sostenuto che «il razzismo sia diventato l’arma ideologica dei globalisti e dei suoi schiavi per puntare il dito contro il popolo italiano», arrivando poi a chiedere l’abolizione della legge Mancino, quella che prevede misure urgenti per contrastare la diffusione di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, l’incitazione alla violenza o la violenza stessa per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Non è tempo di riesumare spettri che la stragrande maggioranza degli italiani non vuole più vedere. È il momento, invece, che i politici e anche i mezzi di informazione ritrovino la giusta misura, nei toni e nei contenuti, facendo proprio l’appello più volte ripetuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La china può diventare molto pericolosa, per tutti.