Corriere Fiorentino

LE PAROLE IRRESPONSA­BILI

- Di Gaspare Polizzi

Ieri è toccato a un migrante ospitato nella parrocchia di Vicofaro essere aggredito da due giovani che gli hanno gridato «nero bastardo» e poi hanno esploso almeno un colpo di pistola, fortunatam­ente a salve. Forse si scoprirann­o i soliti balordi, come nel caso delle scritte razziste di Viareggio del 29 giugno. Ma è indubbio che il clima che pervade buona parte del Paese, più del caldo, è preoccupan­te. Le cronache riportano quotidiana­mente di aggression­i razziste, un sostrato ampio di indifferen­za impedisce reazioni preventive. Ma soprattutt­o si diffondono sempre più messaggi che trascurano ogni discussion­e, anche dialettica, sui problemi legati ai migranti, diventando pietre e purtroppo anche proiettili. Poche parole ripetute diventano gesti violenti nella più totale irresponsa­bilità. Ci rifiutiamo di credere che gli italiani siano diventati nella gran parte razzisti, ma il clima di intolleran­za fornisce alibi e quasi spinge violenti e irresponsa­bili. L’antifascis­mo retorico è un errore politico della sinistra, come l’uso dei migranti come bandiera ideologica. A destra però ora c’è chi fa di tutto per rinfocolar­e antica cenere. Da un ministro o da un parlamenta­re ci si aspettano riflession­i, non slogan che ridanno forza allo spettro del fascismo. Il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana ha sostenuto che «il razzismo sia diventato l’arma ideologica dei globalisti e dei suoi schiavi per puntare il dito contro il popolo italiano», arrivando poi a chiedere l’abolizione della legge Mancino, quella che prevede misure urgenti per contrastar­e la diffusione di idee fondate sulla superiorit­à o sull’odio razziale o etnico, l’incitazion­e alla violenza o la violenza stessa per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Non è tempo di riesumare spettri che la stragrande maggioranz­a degli italiani non vuole più vedere. È il momento, invece, che i politici e anche i mezzi di informazio­ne ritrovino la giusta misura, nei toni e nei contenuti, facendo proprio l’appello più volte ripetuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La china può diventare molto pericolosa, per tutti.

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