Corriere Fiorentino

Colpi di pistola e insulti razzisti Migrante aggredito in strada

Pistoia, a sparare con la scacciacan­i sarebbero stati due italiani. La denuncia di don Biancalani

- Antonella Mollica Jacopo Storni

Si accendono nuovamente i fari sulla parrocchia di Vicofaro, da sempre in prima fila sul fronte dell’accoglienz­a, finita al centro delle polemiche un anno fa per le foto di migranti in piscina pubblicate sui social. Giovedì sera un giovane ospite di don Massimo Biancalani ha raccontato di essere stato aggredito a colpi di pistola da due ragazzi al grido di «negro bastardo».

È stato lo stesso parroco a raccontare l’accaduto tre ore dopo su Facebook: «Vi scrivo a quest’ora, le due di notte, dagli uffici della Questura per informarvi che verso le 11 a Vicofaro ci sono stati degli spari! Due giovani italiani al grido “negri di merda” hanno sparato uno o due colpi di arma da fuoco in direzione di uno dei nostri ragazzi migranti che fortunatam­ente è rimasto illeso. Sono in corso le indagini, per il momento non so dirvi altro».

Il ragazzo aggredito è un giovane del Gambia di 24 anni. Buba Ceesay intorno alle 23 stava facendo footing come tutte le sere nella zona intorno alla parrocchia. Via Giuseppe Donati è a meno di cinquanta metri dalla parrocchia di Santa Maria Maggiore. Strada buia e poco illuminata, un campo incolto da una parte, alcune abitazioni dall’altra. Neppure un negozio, salvo un centro di fisioterap­ia che all’ora dell’aggression­e era chiuso. Ci sono tante serrande abbassate nelle abitazioni, molti residenti sono in vacanza ma alcuni, tra i presenti, hanno confermato di aver sentito a quell’ora un botto.

Buba ha visto due ragazzi in bici che l’hanno insultato, li ha ignorati ma subito dopo ha sentito un botto. A pochi metri di distanza, un attimo dopo, ha ritrovato un bossolo. A sparare sarebbe stata una pistola scacciacan­i modificata. Il bossolo è stato repertato dalla polizia scientific­a e ora verrà esaminato.

Don Biancalani ha raccontato alla polizia il prologo di quella sparatoria: intorno alle 22,30 un volontario della parrocchia aveva sentito due ragazzi urlare dalla strada «negri di merda» e «negri bastardi». Mezz’ora dopo è arrivato Buba che, agitato, con l’aiuto di un interprete, ha raccontato degli spari. È così scattato l’allarme. A indagare è la Digos. Ieri gli investigat­ori hanno cercato di ricostruir­e l’accaduto. Il giovane ha solo detto di aver visto altre volte i due ragazzi, quasi certamente italiani. Dalle testimonia­nze raccolte sembra che si sia trattato di un gesto dimostrati­vo più che di un agguato organizzat­o. I poliziotti stanno adesso cercando nella zona le telecamere che potrebbero aver ripreso i due giovani sulle bici, rivelando qualche dettaglio utile per risalire alla loro identità.

«La nostra è una città che rifugge dall’odio e non è disposta a tollerarlo — la condanna del sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi — ogni forma di razzismo deve essere condannata. Questi episodi sono quanto di più distante ci possa essere da cultura e tradizione della città». «Il sindaco e la giunta fanno appello a tutti affinché il clima di queste ore non sia ulteriorme­nte esasperato e invitano a una profonda riflession­e che non deve in alcun modo lasciar posto alle polemiche».

«Siamo seduti su una polveriera — il commento del vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli — occorre imparare tutti ad essere cauti nei gesti e con le parole, perché non accada esattament­e il contrario di ciò che vorremmo: che scoppi la guerra dove invece ci vuole la pace». Per il governator­e della Toscana Enrico Rossi «anche in Toscana la caccia al nero: ma per Salvini e per Di Maio nessun problema di razzismo. Cos’altro deve accadere per capire che siamo dentro una pericolosi­ssima spirale di razzismo e violenza?».

Il sindaco Tomasi La nostra è una città che rifugge l’odio, ogni forma di razzismo deve essere condannata No alle esasperazi­oni

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Alcuni ospiti del centro d’accoglienz­a della parrocchia di Vicofaro A sinistra, don Biancalani, già al centro di polemiche sui migranti
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