Nella proposta regionale sono 14 le vaccinazioni per asili nido e materne
Quattordici vaccini obbligatori per entrare all’asilo nido e nei centri per l’infanzia (come le ludoteche). Dieci invece per le scuole materne, ma con altri quattro vaccini raccomandati che, se non fatti, comportano la partecipazione dei genitori a corsi obbligatori sulla sicurezza vaccinale, organizzati dall’Asl. Queste, in sintesi, le norme previste dal proposta di legge toscana che un anno fa non fu portata in Consiglio regionale perché, con l’emanazione del decreto del ministro Beatrice Lorenzin, era diventata superflua.
La proposta, promossa dall’assessore Stefania Saccardi, nella prima versione varata dalla giunta prevedeva l’esclusione dalle materne anche per i bambini che non avevano fatto i vaccini raccomandati. Ma, una volta in commissione sanità del Consiglio regionale, la proposta fu ritoccata, per non rischiare di vedere annullata la norma da un ricorso dello Stato: le scuole materne non sono di fatto scuole dell’obbligo (sulle quali la Regione non può intervenire) ma negli anni scorsi alcune circolari del ministero dell’Istruzione le hanno parificate a quelle dell’obbligo. Creando alcune zone d’ombra nella giurisprudenza. Saccardi avrebbe voluto tirar dritto, «anche a costo di un ricorso», specie per garantire una maggiore copertura contro il meningococco C, all’epoca un vero spauracchio per la Toscana. Ma la commissione, guidata da Stefano Scaramelli, anche lui del Pd, scelse la strada della prudenza. Nel maggio 2017, mancava così solo l’approvazione del Consiglio, che era molto probabile vista l’ampia maggioranza del Pd.
La proposta non elenca i vaccini necessari per iscrivere il bambino a nidi e materne, si limita a fare riferimento ai vaccini indicati dal calendario nazionale come «obbligatori» e «raccomandati». Quindi, i vaccini obbligatori per la Toscana sarebbero i dieci obbligatori per lo Stato (quelli contro polio, difterite, epatite B, tetano, pertosse, Haemophilus B, morbillo, rosolia, parotite e varicella), più — per gli asili nido e i centri per l’infanzia ma non per le scuole materne — anche i quattro raccomandati (contro meningococco B e C, rotavirus e pneumococco). Inoltre, le norme prevedono che i genitori dei bimbi non vaccinati per i «raccomandati» che frequentano le materne, paghino una piccola sanzione per finanziare i corsi Asl cui devono partecipare obbligatoriamente. Ma se il genitore non fa al figlio le vaccinazioni raccomandate e non partecipa ai corsi, a quel punto suo figlio è escluso dalla materna.
La ripresa dell’iter della legge dipende ora non dalla giunta, ma dal Consiglio regionale. E le parole di Scaramelli fanno pensare che i tempi saranno stretti. Una volta calendarizzata la discussione in aula (comunque non prima di settembre) e poi approvata, potrebbe essere resa efficace in tempi brevi, perché la Toscana, con la sua anagrafe vaccinale aggiornata, non avrebbe bisogno di richiedere ai genitori di fornire autocertificazioni, né certificati vaccinali rilasciati dalle Asl.
Le sanzioni
Per le materne 4 sono raccomandati: per i genitori no vax obbligo di corsi all’Asl
Le scadenze
Il Consiglio dovrà anche fissare i tempi entro cui mettersi in regola