Corriere Fiorentino

Crolli a Solliccian­o, chiusi i cortili dell’ora d’aria

La denuncia del sindacato delle guardie penitenzia­rie: «Non si può uscire e con questo caldo...»

- V.M.

 Nel 2015 è venuto giù un pezzo del muro di cinta I problemi struttural­i per detenuti e poliziotti non finiscono mai

Cadono ancora calcinacci e frammenti di pietra dai muri di Solliccian­o. Per precauzion­e, scatta la chiusura dei cortili dedicati all’ora d’aria dei detenuti. Ad annunciare l’inedita ma necessaria misura una nota del Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenzia­ria. Nel settembre 2015 era crollato un pezzo del muro di cinta, ma si susseguono i problemi struttural­i per il carcere fiorentino, il più grande della Toscana.

Dopo la caduta di nuovi calcinacci all’interno di uno dei «cortili passeggi», è stato il direttore del casa circondari­ale Fabio Prestopino, lunedì scorso, a dare l’allarme. Il tempestivo sopralluog­o dei tecnici del Dipartimen­to amministra­zione penitenzia­ria e poi la decisione: «Chiusura di tutti i 13 passaggi, limitatame­nte alla zona all’aperto». «Adesso — aggiunge Donato Capece segretario generale del Sappe — i detenuti possono solo fruire dei locali passeggi coperti».

Non a caso sollecita «interventi idonei per la sicurezza e la salubrità della struttura per poliziotti e detenuti. Con questo caldo i disagi sono evidenti e possono determinar­e tensioni. Per questo auspico un celere intervento dell’amministra­zione penitenzia­ria». E aggiunge: «Quel che è accaduto a Solliccian­o conferma che la tensione, al di là di ogni buona intenzione, è costante. Le carceri sono più sicure assumendo gli agenti di polizia penitenzia­ria e finanziand­o gli interventi per potenziare i livelli di sicurezza. Altro che la vigilanza dinamica, che vorrebbe meno ore i detenuti in cella senza però fare alcunché. Lasciare le celle aperte per più di otto ore al giorno — spiega — senza impegnare i detenuti nel lavoro o nello studio è controprod­ucente».

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