Altri due anni per il Vasariano
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Ancora due anni per la riapertura del Vasariano chiuso dal 2016 per l’adeguamento delle uscite di sicurezza, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la realizzazione dei servizi igienici e il recupero di alcuni spazi. È la previsione del Ministero ai Beni e alle Attività culturali in risposta all’interrogazione del deputato Gabriele Toccafondi. «Purtroppo vengono confermati i nostri timori che ci avevano spinto a chiedere un intervento immediato del ministro e del governo. Grazie alla nostra sollecitazione finalmente l’esecutivo si è svegliato ma la tempistica ci lascia insoddisfatti e soprattutto rischia di perpetrare il danno non solo a Firenze e ai fiorentini ma anche per tutto il Paese». «È una previsione conservativa», ribatte il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, per nulla preoccupato dalla risposta ministeriale. «L’Opificio per restaurare Leonardo ha impiegato oltre cinque anni — commenta — Anche un’opera architettonica esige i suoi tempi che spero siano anche più contenuti compatibilmente con le procedure di affidamento spesso esposte a ricorsi». Schmidt come è noto lascerà Firenze e la direzione delle Gallerie nel 2019, ma — assicura — farà in tempo a seguire l’avvio del nuovo allestimento del Corridoio che «grazie al lavoro d’ indagine filologica e tecnologica in corso sarà più fedele a quello progettato dal Vasari». «La legge sulle uscite di sicurezza è del 1991 — conclude — e poi non si può fare bigliettazione scorrettamente».
L’annuncio
La risposta del Mibact a Toccafondi. Schmidt: un’opera architettonica esige i suoi tempi