Rimigliano, la notte delle 58 tartarughe
Si schiudono le uova delle Caretta Caretta, sorvegliate dai volontari 24 ore su 24
Il nido è lontano da occhi indiscreti, nascosto vicino gli arbusti che circondano la spiaggia. Non sono stati né scienziati né i tecnici a metterlo al sicuro, ma la mamma tartaruga. Centotre uova deposte sotto la sabbia da esemplari di Caretta Caretta, le quali hanno impiegato un bel po’ prima di schiudersi. O meglio, non tutte. La notte scorsa però l’uomo ha voluto dare una mano al regno animale e ieri mattina il Parco di Rimigliano ha potuto festeggiare la nascita di 58 piccole tartarughe. «Rispetto ai nidi toscani ritrovati gli altri anni, i numeri non sono molto alti, ma nel complesso l’andamento di questo nido si può ritenere soddisfacente», commentano i tecnici dell’Arpat, che se ne sono presi cura sin dalla sua scoperta.
Le 58 neonate tartarughe marine sono sì un evento da festeggiare nel parco di San Vincenzo, ma la loro venuta al mondo non è stata proprio una passeggiata. Scoperte il 10 giugno scorso, gli esperti dell’Arpat hanno atteso impazienti i cinquanta giorni circa necessari per arrivare al momento della schiusa delle uova, difendendole dai bagnanti e dagli altri animali che in piena estate pullulano lungo l’ampio litorale di Rimigliano, sebbene il nido sia stato fatto proprio all’interno dell’area naturale. Un controllo ventiquattrore su ventiquattro da parte del Wwf e dell’associazione Tartamare, impegnati nel frattempo a realizzare un corridoio di legno che consentisse ai cuccioli di raggiungere il mare con facilità. Anche raggiungere queste travi sdraiate sulla spiaggia è praticamente impossibile, perché nulla deve e dovrà interferire con le piccole Caretta Caretta. Una preparazione minuziosa che ha fatto da preludio ad un sabato sera di fine di luglio, il 21 per la precisione, quando Madre Natura ha iniziato a dar segni di vita, nel vero senso della parola. Quella notte infatti, tra le 22 e le 2, quarantacinque cuccioli hanno fatto capolino dalla sabbia, in leggero anticipo rispetto alle previsioni (erano trascorsi solo quarantotto giorno dalla deposizione delle uova), favorite dalle alte temperature di questa estate torrida. Poi però è successo poco o nulla. Gli altri piccoli gusci hanno continuato ad arrivare in superficie in modo rado e discontinuo: 5 tartarughe il 30, una sola la notte successiva del 31, nessuna nella notte del primo agosto e poi ancora una tartaruga giovedì 2 agosto. Tecnici e volontari hanno continuato ad attendere altri segni di vita, ma senza successo. Così hanno iniziato a preoccuparsi, visto che ormai erano trascorsi più di cinquanta giorni e chi doveva nascere ormai era nato.
Ecco allora l’intervento della scorsa notte, quella tra venerdì e sabato, in cui i tecnici hanno deciso di scavare il nido in cerca di altri cuccioli. E ne hanno trovati sei ancora in vita, insieme a molti gusci vuoti e ad altri fratelli che hanno avuto meno fortuna. «In totale questo nido era costituito da 103 uova dalle quali sono nate 58 tartarughe ed il suo successo riproduttivo si attesta quindi intorno al 56 per cento», spiegano da Arpat. Ora tutto il resto è materiale per il laboratorio dell’Izslt di Pisa, così da studiare genetica e metodi di nidificazione di questa specie.
Ma sulla spiaggia di Rimigliano, intanto, l’attesa è per la discesa in mare di questi cinquantotto piccoli gusci appena nati.
I volontari
Wwf e associazione Tartamare hanno costruito un corridoio di legno per gli animali