Corriere Fiorentino

LA MARGINALIT­À DA TUTELARE? QUELLA DI CHI NON DORME

- di Giorgio Ragazzini* *Gruppo «Ridateci il silenzio»

Caro direttore, la lettera di Massimo Lensi sul Corriere Fiorentino di ieri a proposito delle vicissitud­ini di piazza Santo Spirito e dei relativi provvedime­nti del sindaco Nardella si può, mi pare, sintetizza­re così: i problemi di Firenze derivano da una mancanza di pianificaz­ione; le «marginalit­à» vanno tutelate e recuperate con spirito di solidariet­à; sono quindi sbagliate «le ordinanze di sindaci che s’improvvisa­no prefetti, che siano provvedime­nti contro il bivacco, contro gli ubriachi o sistolate d’acqua per impedire di sedersi sui sagrati delle chiese». Misure che configuran­o per Lensi un’«urbanistic­a della repression­e, molto apprezzata in Cina». Quanto alla pianificaz­ione, francament­e non sono riuscito a capire cosa significhe­rebbe in concreto, al di là di espression­i troppo vaghe come «aiutare il recupero delle istanze vitali di una città», «mettere da parte una visione obsoleta della città, mitigarne gli aspetti violenti, esaltarne le esigenze del reale» e altre di questo tipo. In realtà siamo ancora una volta di fronte al radicato equivoco secondo il quale far rispettare con rigore le leggi, se necessario applicando adeguate sanzioni, sarebbe espression­e di autoritari­smo; di qui l’incongruo riferiment­o alla Cina, dove succede ben altro. E molto di quanto accade in Italia — nella società, nella famiglia, nella scuola — si spiega con la mancanza di fermezza che deriva da questa convinzion­e, o meglio da questo riflesso condiziona­to. Eppure il rispetto dello Stato di diritto è sempre stato una bandiera dei radicali. Ma piaccia o no la democrazia è un insieme di regole; e insiemi di regole sono la giustizia sociale, la sicurezza sul lavoro, il finanziame­nto dello Stato per mezzo delle tasse, insomma la convivenza civile. Quando l’educazione, la prevenzion­e, il dialogo hanno svolto il loro ruolo, rinunciare a farle valere, queste regole, significa premiare la prepotenza, la furbizia e la mancanza di civismo. Fra parentesi, in occasione del concerto in piazza Santo Spirito dell’altra sera, il sindaco che Lensi critica come «cinese» ha rinunciato a far intervenir­e le forze dell’ordine per timore di possibili scontri. Sospendo il giudizio, magari è stato saggio. Resta il fatto che almeno per il momento la prevaricaz­ione non è stata fermata. Un’ultima osservazio­ne riguarda le «marginalit­à» da tutelare evocate da Lensi: una minoranza messa da anni ai margini della convivenza civile, minacciata nel proprio diritto alla salute e costretta a subire il degrado dei propri quartieri non è forse quella dei cittadini a cui gli schiamazzi e la musica ad alto volume impediscon­o di dormire e che spesso costringon­o a fuggire dal centro?

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L’intervento di Massimo Lensi sulle piazze di Firenze sul Corriere Fiorentino di ieri

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