NÉ GIOCHETTI NÉ ASTUZIE
Sono cominciati i giochi (e anche i giochini) in vista delle elezioni del prossimo anno per Palazzo Vecchio. In un articolo con titolo dedicato all’ipotesi che Ginevra Cerrina Feroni possa candidarsi come l’anti-Nardella, La Repubblica ieri accennava alla possibilità che il centrodestra a trazione leghista faccia della lotta al degrado il tema di punta della campagna elettorale.
Che dire? È dalla sua nascita che il nostro giornale ha intrapreso con determinazione e in beata solitudine questa battaglia, cominciata ancor prima sul Corriere della
Sera, con un servizio sul centro di Firenze trasformato in un suk, che fece arrabbiare non poco l’allora sindaco Leonardo Domenici. Il degrado è un fenomeno che ha più aspetti. Degrado è il centro di Firenze appaltato alle rivendite di panini e pizze a taglio, ai commercianti abusivi di orribili stampe e chincaglierie varie, ai negozi per turisti che hanno preso il posto dei negozi di vicinato (pizzicherie, mercerie, drogherie) per la fuga dei residenti. Degrado è il carico-scarico delle merci a ogni ora, è l’inefficienza nella raccolta dei rifiuti, è il lastricato pieno di buche e voragini di troppe strade. Degrado è la trasandatezza di alcune periferie, il loro anonimato, la loro lontananza anche estetica dal cuore di Firenze. Degrado è il turismo mordi e fuggi che usa e usura la città per passaggi di poche ore che arricchiscono solo i preferiti dai tour operator; è la mala movida che nella notte riempie piazze e strade con il popolo del clamore e dell’alcol, con il solito corredo di spacciatori; è l’insicurezza che ha guadagnato terreno in alcune zone; è la rendita che estromette i fiorentini da case e fondi, per consegnare palazzi interi ai resort di lusso, ai grandi marchi nazionali e internazionali e agli Airbnb. Degrado è, soprattutto, la cultura dell’abuso e della furbizia, la mancanza del rispetto, la crisi della convivenza civile fatta di diritti e doveri. Questo è il degrado e questo il senso di una battaglia che abbiamo condotto durante tutte le amministrazioni di centrosinistra che si sono succedute in questi anni, nella stagione di Renzi (che per lo sviluppo dell’Oltrarno suggeriva lo sciagurato modello Borgo dei Greci) e poi di Nardella, anche se — va detto — i successi sono stati spesso solo momentanei.
L’attuale giunta è corsa si ripari contro l’invasione dei fast food e ha dimostrato sensibilità nella difesa dell’identità fiorentina.
Sottovalutando però l’importanza di un elemento cruciale nel tentativo di recuperare il tempo perduto: la continuità dei controlli, che soli possono garantire risultati apprezzabili. Ma sicuramente non è il centrodestra che può rivendicare meriti su questo fronte. Se la Lega intende intestarsi la lotta al degrado dovrà contraddire non poche delle scelte fatte finora dalla maggiore delle opposizioni in Comune. Sempre attenta a cercare consensi in segmenti diversi dell’elettorato, senza mai un’idea davvero alternativa di città, senza un progetto preciso e coerente. Che senso ha invocare la sfida contro il degrado e difendere al tempo stesso la parte più miope degli esercenti fiorentini, attenta solo alle ragioni del proprio portafoglio, dagli orari pro-sballo alla contestazione della Ztl no stop?
Noi andremo avanti tenendo la barra dritta, senza fare sconti a nessuno e senza temere appropriazioni indebite. Non cerchiamo medaglie, vigileremo affinché nessuno se le appunti sul petto furbescamente.