Corriere Fiorentino

La Toscana vuole cacciare i lupi, il Wwf accusa

Un asse con il Trentino. Gli ambientali­sti: «Ma neanche un euro per la prevenzion­e»

- Viola Centi

L’alleanza del Pordoi per far approvare il Piano Lupo. O almeno, arrivarci un po’ più vicino. All’assessore regionale Marco Remaschi c’è voluta una gita in trentino, per portare a casa un accordo con le provincie autonome di Trento e Bolzano sul Piano Lupo. Un’alleanza strategica tra Remaschi e i due assessori provincial­i di Treno e Bolzano, Michele Dallapicco­la e Arnold Shuler, per sollecitar­e i ministri italiani all’agricoltur­a e all’ambiente e, soprattutt­o, la Commission­e Agricoltur­a dell’Unione Europea, affinché concedano una gestione autonoma dei lupi a quei territori in cui stanno mettendo a rischio la sopravvive­nza delle attività agricole e di montagna.

Secondo la Regione Toscana, sarebbero circa 110 i branchi di Lupo per quasi un migliaio di presunti esemplari. Circa 500 all’anno sono le predazioni, per indennizza­re le quali la Regione spende oltre 1 milione di euro.

Remaschi è arrivato fino al Pordoi per cercare l’accordo con i due assessori che il prossimo 4 settembre saranno a Bruxelles per incontrare la Commission­e Agricoltur­a, alla quale chiederann­o una specifica deroga alla Direttiva Habitat da potersi applicare su base regionale. E proprio su una «legge speciale» punta la Toscana, in attesa che venga approvato l’ormai arenato Piano Lupo nazionale.

Ma mentre da Pordoi Remaschi esulta per l’Allenza, da tutta Italia si alza la condanna dei movimenti ambientali­sti e animalisti. Il WWF considera «curioso» il modo di fare della Toscana «che quest’anno non ha stanziato un solo euro per la prevenzion­e» e «grottesco» che «non abbia nemmeno accolto la nostra proposta di mettere in campo alcuni dei migliori tecnici sulla prevenzion­e per supportare al meglio gli allevatori nel ridurre davvero i danni al bestiame, e per di più a costo zero, perché il tutto sarebbe stato sostenuto dalle donazioni raccolte dal WWF a favore del lupo». Mentre l’Enpa parla di «un’offensiva senza precedenti» e di «piano di terrorismo anti-lupo, giocato da una parte su numeri palesement­e inattendib­ili».

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