Piacere, Mirallas il jolly «Sarà una battaglia ad ogni allenamento»
Un matrimonio che, evidentemente, s’aveva da fare. Perché quella tra la Fiorentina e Kevin Mirallas — che oggi alle 18 sarà con Marko Pjaca a disposizione dei tifosi allo Store di piazza Duomo — è un’attrazione che nasce da lontano. È stato lui stesso a raccontarlo. «Potevo arrivare già due anni fa, ma l’Everton chiedeva davvero tanti soldi. Sento che questo è il momento giusto, ho 31 anni, e dimostrerò che la società ha fatto bene a puntare su di me». In una squadra piena di giovani, il belga, può portare quel pizzico di esperienza che non guasta. Di certo, questo talento alla perenne ricerca della definitiva consacrazione, non arriva per far da comparsa. Anzi. E pazienza se in questi giorni tutti parlano del super tridente Chiesa-Simeone-Pjaca, lasciandolo da parte.
«Non leggo quello che scrive la stampa — risponde Mirallas mostrando con orgoglio la sua nuova maglia numero 11 — sono qua per giocare e farò di tutto per convincere l’allenatore». Poi, la sfida. «Ogni allenamento sarà una battaglia e questo è soltanto un bene perché la concorrenza aiuta a crescere». Parole che suoneranno come musica alle orecchie di Pioli che, alla fine della scorsa stagione, aveva chiesto esattamente questo. Una rosa con tanta qualità, con ricambi di pari valore in ogni reparto.
E poi, Mirallas, ha un asso nella manica: la duttilità. «Ho giocato soprattutto largo a sinistra ma in attacco ho ricoperto praticamente tutti i ruoli». Finto centravanti compreso. Del resto, di classe, ne ha da vendere. Non a caso ha messo insieme 60 presenze (con 10 gol) con la maglia di una nazionale che, là davanti, può contare su gente come Eden Hazard, Romelu Lukaku e Dries Mertens.
«Con Dries ci conosciamo fin da piccoli, ci ho parlato molto in questi giorni e mi ha detto che se dai tutto, in Italia, i tifosi ti riempiono di amore». Verissimo. E a Firenze in particolare.
Potevo arrivare già tre anni fa, ma l’Everton chiedeva davvero tanto. Ora è il momento giusto