Il tempio di San Biagio protagonista del Bruscello Poliziano
suo incipit ansimante e quel finale che «e tremando, e tremando, e tremando, e tremando forte» ti fa tremare davvero. Nada la presentò al Festivalbar e fu subito successo. Lei è così: è l’angelo caduto dal cielo che «ballerà tra le stelle accese e scoprirà, scoprirà l’amore disperato».
Orlando e i paladini, i personaggi della Divina Commedia, le vite dei santi o gli amori sfortunati di Paolo e Francesca, Tristano e Isotta, Giulietta e Romeo, Orfeo ed Euridice. Erano i personaggi letterari che tanto tempo fa popolavano la cultura orale agreste e le feste propiziatorie dedicate alla natura come il Bruscello in Valdichiana: una forma di teatro popolare itinerante, dove gli attori-contadini cantavano di aia in aia gli amori e le gesta di santi ed eroi. Finché, nel 1939, dai campi si sposta in città e viene rappresentato nella Piazza Grande di Montepulciano, a cavallo di Ferragosto. La tradizione continua e così ad oggi, dopo settantanove anni, il Bruscello Poliziano è diventato un’istituzione da centinaia di spettatori a sera, una compagnia formata da duecento interpreti di ogni età e un’orchestra di trentacinque elementi. Questi i numeri dell’edizione 2018, dall’11 al 15 agosto, con una curiosa novità: per la prima volta il soggetto della narrazione è un monumento cittadino, il tempio di San Biagio che compie cinquecento anni. «La posa della prima pietra è il momento più importante della costruzione di un’opera, quello più ricco di valore simbolico — spiega il direttore musicale Alessio Tiezzi — Oltre le vicende narrative, che costituiscono l’intreccio tra difficoltà, inganni e gelosie, la rappresentazione di quest’anno racconta di un cammino comune verso la creazione di qualcosa che rimane nel tempo, e in cui la comunità si riconosce». La trama vede Toto, bracciante analfabeta, ricevere in sonno la visita della Madonna, che chiede la costruzione di una chiesa: sarà l’incontro con il suo opposto, il colto architetto di papi e principi Antonio da Sangallo, a permettere la realizzazione del Tempio di San Biagio. «Non sarà facile, ma finirà in gloria con il giubilo del popolo per tutta la città. E il senso del Bruscello Poliziano è proprio questo: trovarsi insieme a cantare», conclude Alessio Tiezzi. «A Montepulciano vive una cittadinanza sensibile e abituata alla cultura, dove in ogni famiglia si suona uno strumento o si partecipa attivamente alle tante manifestazioni artistiche e culturali di questa piccola ma vivacissima realtà, piena di giovani. Anche questo ha fatto la fortuna del bruscello». Una formula di teatro contadino, melodramma e musical che piace anche a tanti turisti e visitatori da tutta Italia. Affascinati dalla storia narrata e dalle note antiche della fisarmonica, che accompagnano dalla notte dei tempi gli stornelli dei cantastorie. SAFARI SHOW
Marina di Pietrasanta, Versiliana dei Piccoli