I VALORI RITROVATI IN UNA STRADA (CHE VA A PRANZO)
Caro direttore, l’8 agosto nei locali della «Piccola Corte» di Borgognissanti, gli esercizi commerciali del Borgo, hanno festeggiato come ogni anno con un pranzo la loro presenza a presidio della strada, nell’interesse dei commercianti e residenti assenti per ferie. È una partecipazione non retorica ma un esercizio concreto di democrazia che proviene dal basso, da uno spaccato del centro storico di Firenze. Abbiamo parlato di tutto: dei nostri progetti di intrattenimento per il prossimo autunno e il Natale 2018, del progetto delle telecamere da installare nella strada e del nuovo arredo urbano. Chiederemo alla amministrazione comunale una più razionale distribuzione delle rastrelliere per le biciclette ed un rifacimento delle strisce pedonali fatiscenti in alcuni tratti del Borgo. Si è parlato anche della sicurezza della nostra strada, dove si manifestano sempre più paure vere e legittime che non bisogna sottovalutare, decidendo di aumentare i nostri diretti controlli sulla strada con immediata comunicazione alle autorità competenti. Siamo consapevoli della incertezza del lavoro e della precarietà del lavoro giovanile che tanti nostri ragazzi del Borgo stanno vivendo e cercheremo di dar loro una mano verificando tra i nostri Associati eventuali nuove opportunità di lavoro da offrire loro. A fine novembre abbiamo in atto un progetto dove in piazza Ognissanti apriremo il nostro «cuore» al sociale con eventi mirati. Abbiamo affrontato questi argomenti guardandoci negli occhi per trovare soluzioni concrete al vivere quotidiano perché riteniamo che sia proprio da una strada che si possa tutti insieme ritrovare quei valori di libertà, uguaglianza e fratellanza che in questo periodo storico mi pare abbiamo un po’ tutti smarrito. Naturalmente abbiamo anche riso e mangiato dell’ottimo pesce, ma siamo usciti tutti dal «pranzo dei sopravvissuti di Borgognissanti» con nella testa e nel cuore la consapevolezza di poter compiere atti pratici per la nostra «stradacittà», scansando il rischio della retorica ma pensando alle persone, ai bisogni reali di commercianti e residenti propria di una democrazia «aperta» dove il cittadino partecipa e collabora con le istituzioni per la soluzione di grandi e piccoli problemi cittadini.