Esplosioni, inseguimenti Il mago degli action movie
Michael Bay è il mago delle esplosioni (e degli incassi). Ryan Reynolds, il volto spiritoso della Hollywood di oggi. Tra sparatorie e inseguimenti, c’è da scommetterci: faranno fuoco e fiamme in città
Nel terzo capitolo dei Transformers ha fatto letteralmente saltare in aria la città di Chicago: missili terra-aria, robot indemoniati, smitragliate tra facciate di edifici che crollano in testa ai passanti. E badaboom, tutto a fuoco e fiamme (per finta s’intende, tanto rumore ma nessun danno). Un fantasmagorico festival del pirotecnia senza precedenti. Perché nel campo del distruggere tutto, Michael Bay non ha eguali. È un genio nel far sembrare assolutamente normale che una città si accartocci su se stessa come una lattina usata. E Ryan Reynolds è il divo perfetto per interpretare le sue esagerazioni: l’ex fruttivendolo di Vancouver, amatissimo anti-eroe dalla parlantina spinta in Deadpool — e invidiatissimo ex marito della sexy fidanzatina d’America Scarlett Johansson — è uno dei massimi esponenti della nuova ondata dell’action caciarone, ma con un certo stile. E una macchina da business da 23 milioni e mezzo di follower su Instagram.
Bay, re incontrastato dell’azione cine-televisiva americana, regista di Bad Boys uno e due, Transformers uno, due, tre, quattro e cinque, Armageddon, Pearl Harbor, la serie The Last Ship, è il Re Mida delle esplosioni. Tutto ciò che fa saltare in aria, lo trasforma in cascate di dollari.
Scrive di persona tutte le scene d’azione. Pensa in grande, produce in grande, occupa spazio, tempo, persone, città, sempre in grande. È un regista-brand, ha anche dei «meme» dedicati al suo essere simbolo stesso degli «sparatutto». Ha lanciato la carriera di Will Smith, Nicolas Cage, Shia Laboeuf, trasformando attori promettenti in superstar dei film muscolari. Si è fatto le ossa come allievo di George Lucas — disegnando storyboard — ed è diventato il prototipo dell’americanismo trionfante trumpiano conquistatore (di folle, e di incassi).
«È noto per essere un tipo difficile, strano, folle — diceva di lui l’attore Rob Corddry — possiede quasi mille macchine da presa. Sono proprio sue. Roba da un paio di milioni di dollari di camere che lavorano per tutto il tempo».
La passione principale di Michael Bay sono gli inseguimenti in macchina. Sempre accompagnati da qualche elemento distintivo «fuori scala» per renderli — ognuno — unici. In quello, celebre, sul lungomare di Miami del secondo Bad Boys, dal camion del coroner piovevano a destra e a sinistra cadaveri imbottiti di ecstasy (al posto degli organi). Surreale, macabro, divertentissimo. Chissà cosa farà «piovere» tra i lungarni e i viali di circonvallazione? Qualcosa di assolutamente folle, c’è da scommetterci. Di sé dice: «Faccio film per adolescenti. Ci sono tonnellate di persone che odiano me e i miei film. Ma, hey, fanno un sacco di soldi». Per rendere l’idea delle «dimensioni» del suo lavoro: «Ho fatto un film a bassissimo budget» confidò un giorno a un giornalista, quasi a vantarsi di un’inusuale vena da brava massaia attenta ai conti della serva. Parlava di Pain An Gain. E di 30 milioni di dollari. Due spicci, insomma. Per il quinto Transformer infatti i milioni sono diventati 217.
Dice di sé Giro film per adolescenti Molti mi odiano ma faccio un sacco di soldi