La lettera di una tredicenne dopo 9 mesi in una delle case della Fondazione Bacciotti
Malata, 13 anni, per 9 mesi ha vissuto in una casa della Fondazione Bacciotti
Al Meyer Ho affrontato le difficili prove che la vita riserva, ma spero di uscirne vittoriosa Per questi lunghi e difficili momenti hai ospitato me e la mia famiglia tra persone speciali
«Caro Tommasino, ho affrontato, come tanti altri bambini, le difficili prove che la vita spesso riserva ma spero di uscirne vittoriosa: sono una guerriera! Grazie per aver ospitato me e la mia famiglia durante nove lunghi e difficili mesi di malattia».
Asia, 13 anni, prende carta e penna. E scrive una lettera accorata a chi non c’è più. Più precisamente, al bambino a cui è intitolata la Fondazione che mette a disposizione sedici appartamenti all’ospedale pediatrico Meyer, Tommasino Bacciotti. È proprio il padre, Paolo, a postare su Facebook la missiva della giovane paziente siciliana, che proprio ieri è stata dimessa dopo 9 mesi di cure. Ritornerà a Firenze solo per i controlli. Il peggio è passato. «Ho dovuto lasciare casa e con mamma non sapevamo dove andare, ma la Fondazione ci ha aiutato e abbiamo affrontato tutto con più forza». Aggiunge: «Abbiamo conosciuto famiglie speciali che porteremo per sempre nel nostro cuore». Tommasino aveva due anni quando fu strappato ai genitori da un male incurabile. Paolo e Barbara hanno costituito la Fondazione con l’intento di alleviare i problemi economici e logistici che spesso una famiglia, soprattutto se arriva da altre regioni, deve affrontare insieme alle sofferenze della malattia. Venti anni fa hanno affittato un appartamento e l’hanno ristrutturato per accogliere, gratuitamente la famiglia di una bimba siciliana ricoverata all’ospedale pediatrico. Proprio come Asia. Da allora sono state inaugurate venti case.