Elba, il viceprefetto di nuovo sotto accusa
La Procura: accessi abusivi alla banca dati dei reati per avere notizie su un socio di affari
Lo hanno arrestato un’altra volta. I finanzieri del Comando provinciale di Firenze, coordinati dal procuratore Giuseppe Creazzo, hanno notificato un’ordinanza di custodia ai domiciliari all’ex vice prefetto di Livorno Giovanni Daveti, già detenuto in carcere a seguito di un altro provvedimento disposto dal tribunale di Livorno. Nell’inchiesta,coordinata dalla pm della procura di Firenze Christine von Borries, risulta indagato anche Pasquale Troise, un impiegato delle prefettura di Prato. Per gli inquirenti Daveti, all’epoca dei fatti vice prefetto di Livorno, avrebbe chiesto al dipendente della prefettura di effettuare 3 accessi abusivi allo Sdi (la banca dati interna in dotazione alle forze di polizia), il 21 agosto 2014, il 13 gennaio 2015 e il 22 settembre dello stesso anno. In due casi avrebbe chiesto informazioni relative a un uomo col quale era in contatto per gestire alcuni affari commerciali e finanziari all’estero, per lo più di natura illecita. Daveti avrebbe chiesto di verificare l’esecutività di una pena a 4 anni di reclusione alla quale suo socio in affari era stato condannato, per verificare se rientrando in Italia dall’Albania, dove si trovava per questioni di lavoro, avesse rischiato l’arresto. Daveti lo incontrerà poi all’Elba, fornendogli un decalogo della latitanza, senza sapere di essere intercettato all’interno della sua auto: tra i consigli, lasciare i cellulari a casa, accesi, e di fuggire all’estero. Grazie all’intercettazione di queste conversazioni, l’uomo fu arrestato il 25 settembre 2015 a Ventimiglia, nel luogo dove aveva detto al Daveti che si sarebbe recato in attesa dell’arrivo dei falsi documenti.
Un complice? Indagato l’impiegato della prefettura di Prato che avrebbe consultato l’archivio