Due case in vendita nella strada del mangificio «Non ne possiamo più»
Secondo giorno di presidio, marciapiedi liberi. Due nuove case però sono in vendita: «Troppo tardi»
Sono bastati due giorni di presidio dei vigili urbani per riportare (almeno per ora) il decoro in via dei Neri. Anche ieri gli agenti si sono limitati a far alzare i pochissimi turisti che si sedevano con il panino sui marciapiedi o sulla soglia delle abitazioni e dei negozi. Ma i residenti e le attività economiche di Borg’Unto — dopo l’aggressione subita da Mohammed, commerciante di 55 anni, preso a spintoni, calci e pugni da una famiglia di spagnoli — dicono che «la nostra battaglia contro la maleducazione e il degrado forse sarà vinta solo quando entrerà in vigore l’ordinanza annunciata dal Comune».
Il provvedimento, che sarà in vigore da martedì fino alla fine dell’anno, vieterà nella sola via dei Neri di consumare cibo fuori dalle paninoteche e i ristoranti, e si basa sulla necessità di dare ai vigili strumenti più efficaci rispetto al regolamento di polizia urbana. La stretta di Palazzo Vecchio, però, viene ritenuta «tardiva» da parte delle poche famiglie (una cinquantina) che ancora vivono, e resistono, nella eat street fiorentina. E così c’è chi va via. Ne sono un esempio Paolo e Beatrice, arrivati da Padova in via dei Neri ventuno anni fa: «Ma adesso di piccioni che svolazzano ovunque, di turisti maleducati che non ti lasciano entrare in casa, di ubriachi che di notte non ti fanno dormire, non ne possiamo più». E quindi la coppia ha deciso di mettere in vendita il proprio appartamento all’interno di Palazzo Neri. «Il centro di Firenze è lasciato a se stesso. Non ci sembra ci sia la volontà politica di conciliare il turismo con il commercio e con il rispetto delle regole di civile convivenza. Abbiamo scritto anche al sindaco Nardella per denunciare le difficoltà che viviamo quotidianamente — raccontano — ma la risposta è stata: “Stiamo facendo tutto il possibile per rendere questa città migliore”, che vuol dire tutto e niente. Ci chiediamo che male abbiamo fatto nella precedente vita per doverlo espiare in questo modo».
E poi c’è Maria, che abita di fronte all’Antico Vinaio. Lei ha una casa di 70 metri quadrati e in Borg’Unto c’è nata, così come ci sono nati i suoi figli. «Basta, vogliamo scappare da qui — si sfoga — Ho una figlia disabile e per arrivare fino al portone con l’auto ci tocca litigare con le centinaia di persone che per un panino fanno ore di coda. E poi c’è olio e finocchiona dappertutto: qualche settimana fa, dopo aver pestato degli avanzi unti lasciati sul marciapiede, sono scivolata battendo la schiena. Ma che vita è questa?».