Via i maxi cartelli dalla FiPiLi
La decisione della Città Metropolitana dopo il crollo choc. Inchiesta della Procura
Avr, l’impresa che ha in carico il global service della Fi-Pi-Li, ha anche appena vinto l’appalto per la manutenzione ordinaria e straordinaria per 3 anni di tutte le strade nel territorio del Comune di Firenze. Un maxi bando che prevede non solo il pronto intervento per tappare le buche ma anche le opere di asfaltatura, di pulizia di tombini e caditoie, l’attuazione del piano neve e ghiaccio, nonché di un numero verde per rispondere agli utenti e raccogliere le segnalazioni. E l’incidente sulla Fi-Pi-Li ha riacceso le preoccupazioni sulle capacità di controllo da parte di Palazzo Vecchio su un global service così importante. «La manutenzione della Fi-Pi-Li è affidata dalla Città Metropolitana di Firenze ad una associazione temporanea di imprese tra cui c’è la società Avr che gestirà la manutenzione e gli interventi di strade e ponti di Firenze. Siamo contrari alla decisione di Palazzo Vecchio — affermano i consiglieri di “Firenze riparte a sinistra”, Tommaso Grassi, Donella Verdi e Giacomo Trombi — Speriamo che il Comune faccia tutti i controlli che deve sui lavori, che non faccia mancare i fondi per la sicurezza e che verifichi che i lavori siano fatti a regola d’arte». «Ovviamente il controllo di un appalto così delicato sarà centrale nel nostro lavoro — risponde l’assessore alla mobilità, Stefano Giorgetti — Abbiamo più di un mese, il global service sarà affidato a fine settembre, per lavorare sulla struttura di controllo che avrà anche una sala di controllo unifica privati-amministrazioni, presso la Silfi, ed uomini dedicati. Il bando prevede standard minini di servizio e di qualità, tempi massimi per tappare le buche, un certo numero di uomini che devono essere disponibili; e se gli standard non sono rispettati scattano le penali. Inoltre, altra garanzia per i cittadini, sarà l’impresa del global service responsabile in sede penale e civile per la manutenzione delle nostre strade; ciò non significa uno “scaricabarile” — conclude Giorgetti — ma un preciso impegno per chi ha vinto l’appalto e una tutela per tutti».