LA TERZA STRADA TRA LE IDEOLOGIE
Mentre l’Italia si divide sul destino, già molto amaro e doloroso, dei 177 immigrati a bordo della Diciotti, ferma nel porto di Catania, in Toscana, nella Cascina leghista la Prefettura ha chiuso un centro di accoglienza per le sue pessime condizioni igieniche. Così degradate che alcuni richiedenti asilo hanno occupato il centro per protesta. «Grazie Salvini, grazie Susanna», hanno esultato i migranti. Cascina chiama Catania. Almeno in un duplice senso. Prima e dopo la discussione se accogliere o meno i migranti occorre chiedersi se siamo in grado di offrire un’ospitalità umana. Non si può accettare infatti un’accoglienza a prescindere. Mossa magari da ragioni economiche. O anche da un intento caritatevole lodevole ma confuso. In secondo luogo, l’accoglienza deve presupporre l’integrazione. Chi viene ha bisogno di un tetto, di un letto e di una mensa a misura di uomo, ma anche di politiche di integrazione. «L’accoglienza non sia ideologia, ma chi chiude non è un cristiano», ha spiegato al Corriere Fiorentino il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli. Nella dicotomia del nostro tempo tra apertura e chiusura, monsignor Tardelli invita ad essere aperti, ma laici: concreti, capaci di misurare la nostra apertura sul filo della possibilità storica. La Chiesa è la più esposta nella controversia più accesa del nostro tempo. Proprio ieri, nel corso della penultima giornata della «Summer School on religions» a Badia a Passignano, a proposito del Papa, è emerso come il suo sia un pontificato attraversato da drammatiche divisioni, anche per la politica sull’immigrazione. Che, stando ad un recente sondaggio del sociologo Ilvo Diamanti, gli avrebbe fatto perdere consenso. Ma il superamento dell’ideologismo auspicato da Tardelli vale anche per il ministro Salvini e per la sindaca Ceccardi. Se non basta far scendere i migranti dalla Diciotti se poi i centri che li accoglieranno saranno come quelli di Cascina, vale anche il contrario: chiusa la Tinaia la sindaca si adoperi per favorire la costruzione di luoghi di vera accoglienza e integrazione.