Corriere Fiorentino

Isolati sull’isola: il matrimonio, le liti e poi la fuga

- Antonio Valentini

In paese si conoscono tutti e a nessuno poteva sfuggire che quella ragazza di buona famiglia, a un certo punto, era cambiata. Aveva iniziato a trascurare le amicizie di un tempo, ad assumere un atteggiame­nto conflittua­le con i parenti più stretti, era diventata chiusa e, talvolta, aggressiva senza ragione. In molti, i più, non andavano per il sottile e, come si usa fare nelle piccole comunità, risolvevan­o l’equazione subito dopo averla impostata: da quando aveva intrecciat­o una relazione con quel giovane originario del Marocco, carattere ribelle a usare un eufemismo, non era più lei. Si era convertita alla religione islamica ed erano affiorati lati caratteria­li di cui nessuno sospettava l’esistenza, neppure la madre con la quale viveva dopo la separazion­e dei genitori. Viste le premesse e nonostante il legame affettivo, l’unione tra i due coetanei — entrambi di 27 anni — non è mai stata semplice. La mamma di lei, ora molto provata, aveva fatto di tutto pur di evitare che la relazione si consolidas­se. Fin dall’inizio si era mostrata contraria, cercando di dissuadere la figlia non perché il giovane appartenes­se a un’altra religione o provenisse dall’altra sponda del Mediterran­eo, quanto per il motivo che tutti lo conoscevan­o come un tipo incline alla violenza ed era noto alle forze dell’ordine. Ma niente da fare. I due, ormai, avevano deciso di sposarsi con rito civile e, complice la nascita della bambina, anche la nonna si era ammorbidit­a, finendo per accettare la situazione. Ma l’armonia non durava l’arco di una stagione. I contrasti che parevano sopiti, subito si ridestavan­o: lui non aveva un lavoro però gli servivano i soldi, lei cercava un alloggio per la sua nuova famiglia però non riusciva a trovarlo. Intorno a loro il vuoto, soprattutt­o dopo che l’uomo aveva minacciato la suocera: nessuno, nonostante che la donna si prodigasse dimentican­do le tensioni e mettendo in gioco anche il suo buon nome, era disposto ad affittare una casa. Così era stato il sindaco del paese a dover intervenir­e, dopo che in Comune il marito aveva provato a intimidire alcuni dipendenti comunali e alla moglie avevano ceduto i nervi durante un colloquio. «D’altronde che possiamo farci — dicono dall’amministra­zione — abbiamo una graduatori­a. Ci sono degli alloggi, ma per assegnarli dobbiamo rispettare un ordine e dei criteri». L’amministra­zione comunale aveva trovato per la coppia una sistemazio­ne provvisori­a, in un bell’albergo circondato dal verde. Ma le intemperan­ze e la precarietà della situazione avevano allertato i servizi sociali, nei paesi capaci di monitorare persino quel che succede nei rioni. Tanto più che la nascita della bambina, nel marzo scorso, aveva reso indispensa­bile un intervento immediato, visto che persino il padre di lei si era detto disponibil­e a ospitare la figlia e la nipotina, ma non il genero. Il resto è storia recente, con il caso che nemmeno a farlo apposta si accanisce sui più fragili e indifesi: la bambina nasce con una grave malformazi­one. Per non compromett­erne la crescita serve un’operazione immediata, ma i genitori non sembrano in grado di provvedere. Così il giudice per il tribunale dei minori di Firenze ordina — era il 13 luglio — l’affidament­o della piccola ai servizi sociali per il trasferime­nto assieme alla madre in un centro di assistenza in vista dell’intervento chirurgico, fissato per il 24 luglio all’ospedale Meyer. Il rapimento della piccola e la fuga in Francia vanificano ogni cosa. Ora all’Elba, perché è sull’Isola che tutta questa vicenda si è svolta, l’incredulit­à va di pari passo alla costernazi­one. «Prima o poi le differenze culturali affiorano», è il commento più diffuso in paese. Mentre tutti, perlomeno tanti abbraccian­o idealmente quella mamma lungimiran­te, ora più sola di sempre.

Crescendo

La giovane mamma si era allontanat­a dagli amici, lui aveva minacciato la suocera

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La coppia in una foto dal profilo Facebook di lui durante un recente viaggio a Parigi Qui i due ragazzi sono allo stadio al Parco dei Principi

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