Ritorno al Franchi
Domani sera Fiorentina-Chievo Ancora qualche dubbio per Pioli E Pjaca: «Voglio battere la Juventus»
Avete presente quella strana sensazione che si ha quando, dopo le vacanze, si rimette piede in casa? Certo, tornare alla routine dopo aver passato giornate al mare, o all’aria fresca della montagna, non è il massimo. Eppure, quando rientri nel tuo salotto, provi sempre piacere. Perché casa è casa. Ecco. Domani, sarà un po’ la stessa cosa.
Si torna al Franchi, ed è sempre bello. Anche perché c’è da cancellare il ricordo dell’ultima volta. Era il 13 maggio e la Fiorentina, lanciata nella rincorsa all’Europa, cadde contro il Cagliari (0-1 ). E di fatto, le ultime speranze viola andarono in fumo. Era, quello, il giorno dell’ennesimo tributo a Davide Astori. Il giorno nel quale le due società ritirarono (per sempre) le rispettive maglie numero 13. Erano in tanti, allo stadio. Andrea Della Valle compreso. E ci sarà anche domani. Al fianco della squadra nonostante la contestazione annunciata da parte della curva. La speranza di quest’anno, comunque, è che in casa, Chiesa e compagni cambino marcia. Troppo pochi i 29 punti (su 57 totali) conquistati nello scorso campionato. Un rendimento che collocò i viola soltanto al decimo posto per punti conquistati nelle gare interne. Un andamento lento che, tanto per farla breve, costò il posto in Europa. Basta guardare la classifica finale: Milan 64, Atalanta 60, Fiorentina 57. Uno scarto nato tutto (o quasi) tra le mura amiche. In casa infatti, i rossoneri conquistarono 35 punti e, l’Atalanta, 33. E pensare che il Franchi è sempre stato un fortino. Un luogo ostile (per gli altri) nel quale venire a far risultato era missione spesso impossibile. Invece, nel 2017/2018, la banda di Pioli ha perso in ben 6 occasioni, con 8 vittorie e 5 pareggi. Serve di più. A partire da domani e, tra una settimana, dalla gara con l’Udinese. Due partite in casa che offrono ai viola l’occasione per partire di slancio.
E chi ben comincia, si sa, è a metà dell’opera. Soprattutto oggi, con un ambiente diviso e che invece, grazie ai risultati, potrebbe ricompattarsi. I numeri, in questo senso, fanno bene sperare. A ieri erano 18.500 gli abbonamenti venduti (oggi ultimo giorno buono), mentre per la sfida col Chievo sono attesi (circa) 2223.000 tifosi. Magari, contando sugli acquisti last minute, qualcosa in più. Il sostegno alla squadra, comunque, non mancherà. Fin dal «Saluto alla voce», la grande novità (sulla scia dei quattro quartieri e del legame col Calcio Storico) di questa stagione. Tradizione, storia, bellezza. In una parola: Firenze. Una città che ha già conquistato il cuore di Pjaca. «Ho iniziato a visitarla — ha detto il croato a Sport Mediaset — è tutto bellissimo ed il “rischio” di innamorarsi c’è». Più che rischio, una speranza. Come quella che accompagnerà, come sempre, la partita con la Juventus. «So quello che significa — ha aggiunto l’ex bianconero — e voglio assolutamente vincere contro di loro».
Musica, per i tifosi viola. E pazienza se, per vederlo tra i titolari, dovranno aspettare ancora un po’. Domani, infatti, dovrebbe andare in panchina. Stesso discorso per Mirallas con Eysseric, quindi, candidato fortissimo a completare il tridente con Simeone e Chiesa. Per il resto, nella testa di Pioli, un solo vero dubbio. A centrocampo: Norgaard o Dabo al posto di Veretout? Oggi, nella rifinitura, il mister cercherà le ultime risposte. Poi spazio al campo.