Corriere Fiorentino

La libertà della Feniglia e una pineta ritrovata (ballando insieme ai lupi)

- Di Antonio Valentini

Lo stabilimen­to balneare «La Capannucci­a» fa da avamposto al paradiso terrestre della Feniglia, duna stretta e ombrosa dove è bandita qualsiasi forma di locomozion­e fatta eccezione per la bicicletta o le proprie gambe. Daniele Avvento, il gestore del bagno, chiede con aria incuriosit­a: «Vai a piedi lungo la battigia? Lo sai, vero, che non c’è neppure un chioschett­o dove comprare una bottiglia di minerale?». Ma vuoi mettere l’ebbrezza di annusare la salsedine mista al profumo dei ginepri, su una spiaggia mezza affollata e mezza deserta, dove ci si ripara dal sole sotto a capanne fatte di pezzi di legno e tronchi d’albero spiaggiati per la risacca e dove, d’inverno, corrono i lupi?

Già, i lupi. Nessuno sa come sono finiti in Fenigl i a . For s e dalla Marsiliana, dopo aver attraversa­to la superstrad­a e la ferrovia. «Sono animali intelligen­ti e adattabili — spiega il tenente colonnello Giovanni Quilghini, comandante dei carabinier­i forestali di Follonica — Appena arrivati, sono andati a mangiare il pesce rimasto nelle reti dei pescatori. Sappiamo con certezza che nei 480 ettari della Feniglia c’è una coppia riprodutti­va stabile e che sono nati dei cuccioli». Durante l’inverno gli avvistamen­ti sulla spiaggia e nel cortile di un ristorante hanno allarmato la popolazion­e, al punto che gli abitanti della zona hanno costituito il comitato «Porto Ercole ambiente sicuro», che in pochi giorni ha raccolto 500 adesioni. Ora l’allarme si è affievolit­o, anche per merito dell’informazio­ne fatta dai carabinier­i forestali e da Medwolf, associazio­ne che si pone l’obiettivo di mediare la presenza del lupo con quella dell’uomo nelle campagne della Maremma e nei distretti del Guarda e di Castelo Blanco in Portogallo: «Il lupo, in genere, non attacca l’uomo — aggiunge Valeria Salvatori, responsabi­le del progetto Medwolf — In Italia non succede da almeno 100 anni. Però bisogna fare attenzione, è un animale predatore».

Anzi, è un super-predatore, un regolatore naturale della biodiversi­tà. Da quando è comparso, in Feniglia si è ridotta la popolazion­e di daini e di cinghiali, che alterano la flora dunale: il ginepro, il lentisco e la fillirea crescono più rigogliosi di prima. Nei sei chilometri del viale pedonale e ombroso lungo l’istmo che separa la laguna di Orbetello dal mare, di giorno non c’è traccia di lupi, di cinghiali, di daini. Neppure di caprioli, di martore o di serpenti, vipere comprese. Ci sono camminator­i a passo svelto, anziani più lenti con il giornale in mano, gruppi con bambini in bicicletta. Chi vuole entrare nel paradiso ricostitui­to dopo la tragica deforestaz­ione di fine ‘800, deve lasciare l’auto nei parcheggi alle estremità del largo sentiero della pineta e avere gambe ben allenate.

Benché Ansedonia sia a un tiro di schioppo e il porto di Cala Galera poco lontano, sotto agli ombrelloni dello stabilimen­to balneare «La Capannucci­a» non c’è traccia di vip. Maria De Filippi era un’ospite fissa, al pari dell’ex calciatore Bruno Giordano, dell’ex portiere Nando Orsi, dell’attrice Vittoria Belvedere. Hanno preso a disertare non per i lupi della Feniglia, ma per il timore di essere paparazzat­i, moltiplica­to all’ennesima potenza nell’epoca degli smartphone: «Continuano a venire nelle loro ville, ma preferisco­no salire su una barca e starsene al largo — commenta Daniele Avvento, che d’inverno aiuta un amico a gestire una pizzeria a Mosca — Si sentono più sicuri». Oppure arrivano con gli yacht e chiedono un pattino per arrivare sulla spiaggia e da lì salire ad Ansedonia. «Come fece Luca Cordero di Montezemol­o — ricorda ridendo il gestore — Affrontò il trasbordo in giacca, cravatta e valigetta. Se non l’avessi trattenuto, sarebbe caduto in mare vestito».

L’assenza dei personaggi famosi, che in agosto invadono l’Argentario, è archiviata con disinteres­se dalla clientela dello stabilimen­to balneare e dal popolo della Feniglia. Alla Capannucci­a si respira quell’aria di libertà che altrove è compressa da regole, sotto-regole e codicilli vigenti anche se mai scritti. Capita di veder passare venditrici africane con la loro mercanzia infagottat­a sulla testa o di scambiare qualche parola con Likbir, il venditore marocchino che or-

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Il bagno «La Capannina» di Ansedonia che rappresent­a l’unico avamposto prima della spiaggia libera che arriva fino a Cala Galera A sinistra le cabine dello stabilimen­to balneare
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 ??  ?? qualche mese sono stati avvistati anche alcuni lupi
qualche mese sono stati avvistati anche alcuni lupi

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