Rapina sventata, ora è caccia al complice
I banditi aspettavano la «cassaforte a tempo»: c’erano 250 mila euro
Dopo aver arrestato i due rapinatori, che venerdì pomeriggio sono stati fermati prima che riuscissero a svaligiare la filiale della Cassa di Risparmio di Firenze in via Il Prato, adesso la polizia sta cercando di capire se i banditi avessero un basista.
I due malviventi, originari di Roma, stavano infatti probabi lmente at tendendo l’apertura temporizzata della cassaforte, stando almeno al racconto degli impiegati. Un «forziere» che conteneva all’incirca 250mila euro e che doveva aprirsi 40 minuti dopo il loro arrivo. I rapinatori sono stati arrestati all’incirca 20 minuti dopo dalla polizia, allertata dalla sede centrale della Banca Cr, a Novoli, che hanno chiamato il 113 dicendo di non riuscire più a contattare la filiale dopo che una telefonata si era interrotta bruscamente.
Chi ha informato i rapinatori della presenza di tutto quel contante in una cassaforte a tempo? È quello che gli investigatori vogliono capire e non è soltanto questo il particolare da scoprire: nella macchina usata dai malviventi, i poliziotti hanno anche trovato delle valigie con dei vestiti. Ecco perché la polizia pensa che subito dopo il colpo i due si sarebbero nascosti in una «casa pulita», ospiti di un terzo complice. Non sarà un lavoro facile: i loro cellulari mancano, così come le patenti e le carte di identità. È quindi più che probabile che i due rapinatori, venuti da Roma, abbiano consegnato i documenti e i telefonini al complice. Resta poi da capire se i banditi siano in qualche maniera legati, oppure no, alla criminalità organizzata. Un particolare importante, che però è difficile da sapere. Indagini anche sulla pistola semiautomatica abbandonata tra gli schedari oltre ad un trincetto, sul due maschere in lattice e sul disturbatore di frequenze sequestrati dalla polizia: gli oggetti sono finiti nei laboratori della Scientifica dove si spera siano trovate altre impronte utili a identificare almeno un terzo complice.
Intanto il prefetto Laura Lega si complimenta con il questore per l’azione svolta. «Una tempestiva attività di contra- sto — precisa il prefetto — che conferma la massima attenzione delle forze di polizia alla tutela della sicurezza dei nostri cittadini».
E il questore Alberto Intini, a sua volta, si è subito complimentato con i «suoi» uomini, spiegando che ha funzionato alla perfezione «il coordinamento tra la Sala Operativa e gli agenti delle volanti e della Uopi, che non ha lasciato scampo ai rapinatori».
Le indagini
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