Corriere Fiorentino

Rapina sventata, ora è caccia al complice

I banditi aspettavan­o la «cassaforte a tempo»: c’erano 250 mila euro

- Simone Innocenti

Dopo aver arrestato i due rapinatori, che venerdì pomeriggio sono stati fermati prima che riuscisser­o a svaligiare la filiale della Cassa di Risparmio di Firenze in via Il Prato, adesso la polizia sta cercando di capire se i banditi avessero un basista.

I due malviventi, originari di Roma, stavano infatti probabi lmente at tendendo l’apertura temporizza­ta della cassaforte, stando almeno al racconto degli impiegati. Un «forziere» che conteneva all’incirca 250mila euro e che doveva aprirsi 40 minuti dopo il loro arrivo. I rapinatori sono stati arrestati all’incirca 20 minuti dopo dalla polizia, allertata dalla sede centrale della Banca Cr, a Novoli, che hanno chiamato il 113 dicendo di non riuscire più a contattare la filiale dopo che una telefonata si era interrotta bruscament­e.

Chi ha informato i rapinatori della presenza di tutto quel contante in una cassaforte a tempo? È quello che gli investigat­ori vogliono capire e non è soltanto questo il particolar­e da scoprire: nella macchina usata dai malviventi, i poliziotti hanno anche trovato delle valigie con dei vestiti. Ecco perché la polizia pensa che subito dopo il colpo i due si sarebbero nascosti in una «casa pulita», ospiti di un terzo complice. Non sarà un lavoro facile: i loro cellulari mancano, così come le patenti e le carte di identità. È quindi più che probabile che i due rapinatori, venuti da Roma, abbiano consegnato i documenti e i telefonini al complice. Resta poi da capire se i banditi siano in qualche maniera legati, oppure no, alla criminalit­à organizzat­a. Un particolar­e importante, che però è difficile da sapere. Indagini anche sulla pistola semiautoma­tica abbandonat­a tra gli schedari oltre ad un trincetto, sul due maschere in lattice e sul disturbato­re di frequenze sequestrat­i dalla polizia: gli oggetti sono finiti nei laboratori della Scientific­a dove si spera siano trovate altre impronte utili a identifica­re almeno un terzo complice.

Intanto il prefetto Laura Lega si compliment­a con il questore per l’azione svolta. «Una tempestiva attività di contra- sto — precisa il prefetto — che conferma la massima attenzione delle forze di polizia alla tutela della sicurezza dei nostri cittadini».

E il questore Alberto Intini, a sua volta, si è subito compliment­ato con i «suoi» uomini, spiegando che ha funzionato alla perfezione «il coordiname­nto tra la Sala Operativa e gli agenti delle volanti e della Uopi, che non ha lasciato scampo ai rapinatori».

Le indagini

Nelle auto sono state trovate valigie con vestiti: la polizia cerca la base fiorentina

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Uno dei rapinatori mentre esce dalla banca di Porta al Prato

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