E l’Empoli tenta il bis a Genova «Sarà una partita emozionante»
Gioco, signori. Al tavolo verde del campionato (finalmente) si siede anche la Fiorentina. La domanda è: che carte ha in mano Pioli? Perché un conto è la teoria (e la convinzione più o meno diffusa di potersela giocare ad alti livelli) ma un altro, si sa, è la pratica. Per questo, lo stesso mister, non vede l’ora di giocare. «C’è grande curiosità — ammette alla vigilia — per scoprire le potenzialità che sicuramente ci sono, e sono importanti».
Ne è convinto, Pioli. Basta guardarlo negli occhi. Pronto per andare petto in fuori davanti a qualsiasi avversario. «Questo — spiega — dovrà essere il nostro marchio di fabbrica. Voglio una Fiorentina spumeggiante, che giochi ogni partita per vincere con le sue qualità». Senza paura. Coraggio, consapevolezza e perché no, spensieratezza. Anche se, rispetto all’anno scorso, le prospettive son cambiate. Perché quello che comincia stasera col Chievo (ore 20.30) dovrà essere il campionato del primo salto di qualità. Verso dove? «Non posso dirlo. Sicuramente ci sono sei squadre più forti di noi ma solo sulla carta e noi dovremo metterci tutti noi stessi per sfruttare ogni occasione, pensando partita per partita poi, alla fine, faremo i conti».
L’asticella, comunque, si è alzata. E chissà che in futuro gli obiettivi non possano farsi ancora più ambiziosi. Perché il percorso è appena iniziato, e con tanti giovani di valore è giusto pensare in grande. L’importante, è stabilire una prospettiva realistica. Sentire Pioli per credere. «Nel medio termine l’obiettivo è riportare la Fiorentina a lottare per la Champions, non penso da subito, ma in tre, quattro anni quello può essere il target».
Mica poco. Per il momento però, meglio pensare al presente. E ad una gara contro un avversario, il Chievo, che contro la Juventus ha già dimostrato di poter essere (parecchio) scomodo e che, al contrario dei viola, ha già un paio di partite ufficiali nelle gambe. Il rischio di andare in difficoltà c’è. «Si — dice il mister — ma meglio così, almeno ci abituiamo da subito al clima campionato». Pioli sembra prontissimo. Tocca ai giocatori,
Dopo la vittoria col Cagliari, stasera l’Empoli gioca a Genova (ore 20.30). Un match, quello di Marassi, che arriva in un momento particolare per la città e per tutti i genovesi: «Quando inizierà, sarà una gara normale – dice Andreazzoli – ma l’ambiente che troveremo sarà particolare e ci riporterà alla sofferenza che la città ha avuto. Anzi, mi fa piacere essere là con loro per soffrire un po’ anche noi, sebbene tutti lo abbiamo già fatto. I 43 minuti di silenzio? Avrei preferito non ce ne fosse stato bisogno, ma apprezzo la decisione della tifoserie del Genoa». Poi, però, c’è il campo: «Il Genoa è una squadra dannatamente ostica — assicura l’allenatore — e là davanti ha elementi di grandissimo valore. Sarà una gara difficile». E conclude: «Marassi è un ambiente fantastico che trascina la squadra. Ma dai miei ragazzi mi aspetto una crescita. Le individualità nel calcio non ti portano da nessuna parte, i giocatori devono imparare a muoversi in relazione ai compagni e alle idee del mister». (M.L.) adesso. Ci son quelli chiamati a confermarsi, e i nuovi. Sarà un mix, stasera. Senza l’uomo più atteso. Pjaca infatti (che ha comunque recuperato dal fastidio accusato ad inizio settimana) andrà in panchina. E Mirallas? Si saprà stamani, ma rischia addirittura la tribuna.
Davanti insomma, insieme a Chiesa e Simeone, ci sarà Eysseric. A proposito. Salvo colpi di scena, il francese, resterà. Tolto dal mercato dopo un’estate vissuta in bilico. L’unico dubbio riguarda il centrocampo. Norgaard o Dabo al posto di Veretour. Il danese parte in vantaggio, ma occhio alle sorprese. Per il resto, scelte fatte. Lafont farà il suo esordio in Serie A, protetto da Milenkovic, Pezzella, Hugo e Biraghi, mentre Benassi e Gerson completeranno il terzetto la in mezzo. A questi, in partenza, il compito di infiammare il Franchi. Saranno circa 25.000 stasera (Andrea Della Valle compreso) e Pioli ha voglia di regalargli subito una gioia. «Vorrei ringraziare gli abbonati uno ad uno — dice — ma possiamo farlo solo attraverso il campo». E allora, che sia lui a parlare. Da oggi, fino a maggio. Buon viaggio, Fiorentina!