Corriere Fiorentino

MA I SILENZI NO

- di Alessio Gaggioli

Un anno fa, quando gli estremisti di Forza Nuova entrarono nelle chiesa di Vicofaro, con le loro teste rasate e i loro vestiti aderenti, per vigilare «sulla dottrina» di don Biancalani trovarono ad accoglierl­i militanti del Pd, della sinistra, dell’associazio­nismo. Si fecero sentire le istituzion­i, il governator­e Enrico Rossi pochi giorni dopo andò a trovare il parroco dei migranti: «Non tutti i casi sono uguali, ma non si può neppure scherzare su certi temi. La nostra Costituzio­ne è antifascis­ta e antirazzis­ta». Don Biancalani ha attirato su di sé tante, troppe attenzioni. Anche quando il suo centro di accoglienz­a è stato giudicato inadeguato e pericoloso per gli stessi migranti qualcuno — lo stesso parroco — ha strizzato l’occhio al complottis­mo, alla coincidenz­a che il provvedime­nto di chiusura non «fosse solo una coincidenz­a». Rossi il giorno dopo è andato di nuovo lì, da don Biancalani, annunciand­o «per equità» controlli (sacrosanti) in tutti i centri di accoglienz­a. Tutto questo mentre il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli chiedeva equilibrio, toni più bassi, maggiore rispetto per gli stessi richiedent­i asilo in balia delle strumental­izzazioni politiche, delle ideologie.

Ieri il vescovo è rimasto solo. Solo, come di questi tempi sembra esserlo chi sta nel mezzo, chi predica anzitutto buonsenso. E dunque più vulnerabil­e perché il buonsenso non divide e perciò non attira le passerelle, o i clap clap delle fazioni. Lo striscione di Forza Nuova appeso sul portone della Curia di Pistoia è un fatto rimasto sottaciuto. Dal mattino alla sera. Due i commenti: la delirante rivendicaz­ione dei fascisti e la nota coraggiosa di monsignor Tardelli: «Non ci facciamo intimidire». Non facciamo in tempo ad abituarci al peggio che subito arriva qualcosa di pessimo.

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