Beve alcol con gli amici, ragazzino in coma etilico
I dubbi dei carabinieri: i genitori sapevano dell’alcol?
È successo giovedì sera. A RUFINA (FIRENZE) chiamare i soccorsi sono stati gli amici «che erano terrorizzati». A finire in ospedale per coma etilico è stato un ragazzino di 15 anni.
Una cena con gli amici coetanei, qualche bicchiere di troppo malgrado la precoce età. Ed un finale da «codice rosso» — e non è un modo di dire — che potrebbe lasciare strascichi, anche giudiziari. Giovedì sera, nel Comune di Rufina, un quindicenne ha accusato un malore per aver abusato di alcool: trasportato d’emergenza nel reparto di tossicologia dell’ospedale di Careggi di Firenze dall’ambulanza del 118, è stato trattenuto in osservazione per l’intera giornata di ieri.
Forte lo spavento degli amici negli attimi concitati del collasso. Le condizioni del giovane, residente nello stesso Comune, erano in un primo momento apparse critiche. Il suo stato di salute è migliorato solo con il passare delle ore, sino a non destare, fortunatamente, alcuna preoccupazione.Come spiegano i carabinieri del nucleo radio mobile della stazione di Rufina, i giovani alla festa erano circa una decina. Ed avevano trascorso la serata a casa di un amico a pochi metri dal centro storico del paese. Vino a tavola e superalcolici successivamente, bevande confermate dalle prime analisi svolte sul ragazzo dagli infermieri, ad animare la serata. Uso diventato tuttavia abuso.
Una volta lasciata l’abitazione, infatti, nel tragitto che riportava alcuni di questi millennials a casa, uno di loro ha accusato il colpo perdendo coscienza. E terrorizzando i coetanei: «Abbiamo ricevuto la chiamata pochi minuti dopo l’una di notte e quando siamo intervenuti gli adolescenti sul posto erano soltanto cinque», spiegano i soccorritori. Il 118 è arrivato tempestivamente ed il giovane — a cui è stato diagnosticato subito il coma etilico — è stato ricoverato in ospedale.
Cosa accadrà adesso? I carabinieri interrogheranno i presenti incrociando le varie testimonianze con l’obiettivo di verificare possibili responsabilità dirette o indirette di terzi: nello specifico, trattandosi di ragazzi minorenni, si dovrà capire se i genitori del ragazzo dell’abitazione della festa, pur assenti, avevano in qualche modo autorizzato l’uso di alcol o se i giovani erano riusciti ad acquistare gli alcolici in qualche esercizio commerciale nonostante l’età. Ci sono responsabilità degli adulti in questa spiacevole vicenda?
Gli inquirenti spiegano che non sarà facile ricostruire l’intera dinamica delle decisioni. I militari si sono curati di specificare che l’importante è che il ragazzo sia fuori pericolo ed abbia capito l’errore commesso. Nei prossimi giorni i militari avranno comunque il compito di individuare eventuali responsabilità e segnalarle all’autorità giudiziaria.
L’allarme
I soccorritori del 118 sono stati chiamati dagli amici: «Erano terrorizzati»