Corriere Fiorentino

Un teschio nel pacco che è partito da Firenze

Partito da Firenze doveva essere imbarcato su un aereo a Milano. La scoperta grazie all’uso dei raggi X

- S. I.

La polizia sta cercando di risalire a chi, da Firenze, abbia spedito un pacco molto particolar­e che avrebbe dovuto essere imbarcato in aereo come fosse un normale plico postale. E invece, a Milano, la ditta di spedizioni si è accorta che quel pacco non era un pacco qualsiasi, ma conteneva «presenza di tracce umane».

La scoperta è stata fatta nel momento in cui i pacchi sono stati passati a raggi X, come appunto prevede il protocollo aziendale. Una volta venuti a conoscenza di questo «particolar­e», gli spedizioni­eri hanno immediatam­ente chiamato la Questura: gli agenti milanesi si sono presentati nella sede e hanno sequestrat­o il pacco contenente il teschio umano. La Procura di Milano, quindi, ha nominato uno specialist­a che dovrà chiarire — se possibile — a che epoca risalga il cranio. Che, almeno a un primo esame esterno, non sembra aver segni «strani», vale a dire forature di proiettili. La polizia milanese ha poi chiamato la Questura fiorentina. Dai primi accertamen­ti è infatti emerso che quel teschio sia stato spedito proprio dal capoluogo toscano. E adesso i poliziotti dovranno riuscire a stabilire chi possa essere stata la persona che, materialme­nte, abbia messo nel plico quel cranio. Resta infatti da chiarire chi abbia sistemato il teschio dentro la busta. Le indagini, in questo senso, sono appena iniziate.

Nell’aprile del 2016 a Roma fu preso un docente che aveva sistemato un teschio nella sua valigia e che stava per imbarcarsi a Fiumicino. «L’ho Comprato al mercatino di via Giulia, a Roma. L’ho pagato 50 euro, mi serve per scopi scientific­i», disse all’epoca il professore tedesco, che era diretto a Dusseldorf e che poi fu denunciato per possesso illegale di resti umani.

La polizia dovrà infatti capire, come in questo nuovo caso, da quale zona dell’Italia provenga il teschio. E, una volta scoperto questo particolar­e, dovrà poi appurare come mai lo «speditore» abbia deciso di inviare un cranio utilizzand­o il servizio postale. A cosa serviva?

Indagini

Gli inquirenti lombardi hanno nominato uno specialist­a per capire l’epoca a cui risale

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