Pistoia, attacco ai vescovi «Siete a favore degli sbarchi»
Striscione di Forza Nuova sulla porta della Curia. Nessun messaggio di solidarietà
Sul portone del vescovado c’è uno striscione contro i vescovi e contro gli immigrati: «Cei: da “crescete e moltiplicatevi” a sbarcate e sostituiteci!». Firmato, Forza Nuova. Il gruppo neofascista lo ha appeso in nottata e ieri mattina è stato trovato da chi è andato ad aprire il portone. Poco dopo la Diocesi di Pistoia ha diffuso un comunicato con cui «respinge ogni tipo di intimidazione» e «rimarca con estrema serenità la volontà di continuare ad operare nel solco del Vangelo per costruire un mondo più giusto e accogliente, in pace, dove si ama Dio e il prossimo».
Per tutta la giornata di ieri, questa nota è rimasta l’unica reazione all’intimidazione subita dal vescovo Fausto Tardelli e dalla Diocesi pistoiese. Ancora in tarda serata, in vescovado infatti non era arrivata alcuna espressione di solidarietà, né pubblica né privata, né dalle Istituzioni né dalle forze politiche. Un silenzio che amareggia i vertici diocesani, che però a leggere la nota ufficiale diramata ieri sembrano decisi a tenere il punto sulla loro visione sulla questione migranti: «Chi è contro l’accoglienza non è cristiano — ha detto il vescovo Tardelli nell’intervista al Corriere Fiorentino il 24 agosto — ma sbaglia chi fa dell’ideologia sull’immigrazione».
Un concetto che ieri è diventato un vero e proprio appello. «Visto il clima sempre più incandescente nel dibattito pubblico, locale e nazionale — si legge nel comunicato della Diocesi — facciamo un appello generale perché in primo luogo, a partire dal nostro territorio, si evitino i toni esasperati che fino ad oggi hanno caratterizzato la vicenda di Vicofaro. Le situazioni già complicate e delicate dei richiedenti asilo e di chi rimane ai margini della società — conclude la Diocesi — chiedono un maggior rispetto e di essere sottratte alle strumentalizzazioni politiche».
Il riferimento è alle polemiche su don Massimo Biancalani, che nella sua parrocchia ha creato un centro d’accoglienza chiuso nei giorni scorsi da Asl e Vigili del Fuoco per sovraffollamento e pericolo di incendio. Un caso nazionale, perché don Biancalani è divenuto un simbolo delle porte aperte ai migranti e degli oppositori in particolare della Lega da quando, nell’estate 2017, pubblicò su Facebook una foto di alcuni richiedenti asilo in piscina con il commento: «Loro sono la mia patria, i razzisti e i fascisti i miei nemici». Da allora la parrocchia di Vicofaro è diventata terreno di scontro, con momenti di grande tensione come quando Forza Nuova organizzò un picchetto durante la messa per «vigilare sulla dottrina» di don Biancalani e i sostenitori del prete — tra cui esponenti del Pd e di varie anime della sinistra — risposero con un contro-presidio.
Poi, nello scorso agosto, il terrore: il parroco denuncia un’aggressione a colpi d’arma da fuoco contro un migrante ospite di Vicofaro, offeso da insulti razzisti. Le indagini della polizia riveleranno poi che a sparare con una scacciacani sono stati due tredicenni. A fine agosto la Prefettura chiude il centro di accoglienza per inidoneità, e scoppiano nuove polemiche: da una parte chi, come il governatore Rossi, va a Vicofaro a sostenere don Biancalani; dall’altro gli attacchi di Salvini. Resta il problema di dove sistemare il gruppo di migranti ospiti della parrocchia ma fuori dai percorsi istituzionali di accoglienza. Ieri la Diocesi di Pistoia ha fatto sapere di essersi attivata, attraverso la Caritas, per affrontare l’emergenza. Perché «la situazione resta seria e da non sottovalutare». Don Biancalani ieri ha pubblicato su Facebook la foto dello striscione di Forza Nuova commentando «Al peggio sembra non esserci fine!».
L’appello della Diocesi e don Biancalani Si evitino i toni esasperati che fino a oggi hanno caratterizzato la vicenda di Vicofaro: le situazioni già delicate dei richiedenti asilo e di chi rimane ai margini della società devono essere sottratte alle strumentalizzazioni